Istat, cala il numero dei giovani Neet. D’Arrigo: “Risultato frutto anche del lavoro dell’Ang”

di Redazione

“252 mila Neet in meno sono un dato importante che evidenzia come, le giovani generazioni, siano sempre più al centro dell’agenda di Governo” – dichiara Giacomo D’Arrigo, direttore generale Ang, nel commentare i dati Istat in riferimento al calo dei giovani Neet: giovani che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in percorsi di formazione. 

dArrigo primo piano

"Il risultato è anche frutto di un lavoro che viene portato avanti grazie a diverse misure gestite dall’ Agenzia Nazionale per i Giovani tra cui strumenti come Erasmus+, il Programma Europeo per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport. In riferimento al capitolo rivolto alle nuove generazioni, gestito dall’ANG, l'obiettivo è proprio quello di favorire da un lato, la mobilità come strumento di acquisizione di competenze utili nel mercato del lavoro, dall'altro quello di riavvicinare e reinserire i giovani in percorsi di istruzione e formazione. La direzione è dunque quella giusta e lavoreremo sempre di più su questa linea, integrando le misure del Governo con quelle dell’Unione Europea”, conclude D’Arrigo.

Entusiasta dei dati anche il Sottosegretario di Stato al Lavoro on. Bobba “I dati pubblicati ieri dall’ISTAT relativi all’andamento del mercato del lavoro nel secondo trimestre del 2016 sono senza dubbio positivi in quanto denotano, di fatto, il funzionamento delle riforme strutturali realizzate dal Governo per mezzo del Jobs Act” dichiara il Sottosegretario “In questo contesto assume particolare rilievo il dato relativo ai NEET che in un anno sono diminuiti di ben 252 mila unità; questo importante risultato è senz’altro da attribuire all’efficacia di misure come Garanzia Giovani che - anche per mezzo di iniziative collaterali quali Selfiemployment, Crescere in Digitale e Crescere Imprenditori - è riuscita a intercettare e inserire nel mondo lavorativo una buona fetta di giovani attualmente non inseriti in percorsi scolastici o di formazione professionale”.

“Allo stesso modo” prosegue Bobba “tramite strumenti come Erasmus + -gestito per l’Italia dall’Agenzia Nazionale Giovani - si è riusciti a favorire e stimolare la mobilità transnazionale dei giovani, permettendo loro di acquisire competenze professionali sempre più richieste e spendibili un mercato del lavoro ormai globale ed interconnesso. “Il dato dell’ISTAT è sicuramente confortante” conclude il Sottosegretario “tuttavia il numero dei disoccupati è ancora troppo elevato e ci chiarisce che ancora c’è molto lavoro da fare. L’occupazione giovanile rimane fra le priorità del Governo”.