Servizio Civile Universale per un nuovo welfare

di Enrico Maria Borrelli

di Enrico Maria Borrelli
Presidente Amesci e Forum Nazionale Servizio Civile

borrelli repubblica

La recente riforma del Terzo Settore, da cui prende vita il Servizio Civile Universale, è una sfida per il nostro Paese sul terreno dello sviluppo sociale, culturale ed economico. Uno sviluppo che persegua il bene comune, la coesione e la protezione sociale, favorisca la partecipazione dei cittadini, l’inclusione, valorizzi il potenziale di crescita e di occupazione lavorativa.

In un tempo in cui le vecchie politiche di welfare hanno mostrato l’insostenibilità di un approccio basato sulla sola azione pubblica, assistenzialistica e riparatoria, l’esigenza inderogabile è quella di trovare risposte adeguate ai mutati bisogni della società. Un cambio di rotta è necessario non soltanto per i costi eccessivi di un welfare ad esclusiva trazione statale ma, principalmente, perché la persona va valorizzata nelle sue potenzialità prima ancora che assistita nelle sue difficoltà.

In questa cornice si colloca a pieno titolo il servizio civile, la cui vocazione universale sottende alla più ampia, indispensabile, partecipazione dei cittadini alla costruzione di un benessere diffuso, delle persone e della comunità, in linea con i 17 obiettivi (SDGs) dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

La sua natura è quella di un Istituto della Repubblica, con finalità che spaziano dalla difesa della Patria all’educazione, dalla pace alla promozione dei valori fondativi della Costituzione. Favorendo il coinvolgimento diretto delle istituzioni pubbliche, del privato sociale e dei cittadini (giovani), il servizio civile rappresenta a pieno titolo il prototipo di un welfare moderno che mette al centro la persona, attore e beneficiario, e i suoi bisogni.

La legge stimola gli enti a fare rete, condividere competenze e risorse, a beneficio di progetti che producano risultati concreti nei territori e in favore dei giovani. Come terzo settore abbiamo quindi d’avanti una straordinaria opportunità, quella di contribuire a modernizzare l’organizzazione sociale del Paese, e una grande responsabilità: dimostrare di saperlo fare. Insieme ai giovani.

Fonte: La Repubblica