Terzo Settore e Servizio Civile: oggi il giorno della riforma?

di Katia Tulipano

“Ho guardato dentro una bugia, ho capito che è una malattia ed ho cercato di convincermi che tu non ce l’hai”. (@Tullikatia)

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L’ordine del giorno lo prevede: nel Consiglio dei Ministri di oggi si discuterà del disegno di legge delega per la riforma del Terzo Settore e la disciplina del servizio civile universale.

 

Il testo dovrebbe ricostruire le fondamenta giuridiche del Terzo Settore, prevedere una serie di provvedimenti volti a valorizzare il principio di sussidiarietà verticale e orizzontale delle norme civilistiche, far decollare l’impresa sociale, istituire il Servizio Civile Universale, dare stabilità e ampliare le forme di sostegno economico, pubblico e privato, degli enti del Terzo Settore attraverso interventi che incidano sul regime fiscale.

Per il servizio civile, in particolare, la proposta prevede l’istituzione di una "una leva per la difesa della patria": un servizio civile universale per 100mila giovani all'anno nel primo triennio, della durata di 8 mesi prorogabili di 4, al quale possono partecipare anche gli stranieri.

Dopo uno slittamento di 10 giorni dovuto, secondo alcuni rumors, alla mancanza della copertura economica necessaria, a Palazzo Chigi dovrebbe quindi decidersi il futuro del non profit e del servizio civile in Italia. Doveva accadere stamane, invece un altro rinvio. Tutto spostato alle 18.

Polemiche, attacchi, speranza, sostegno. Nelle more del Consiglio dei Ministri ora in corso c’è stato un po’ di tutto, come sempre accade nell’imminenza di ogni cambiamento.

“Per noi il Terzo Settore è il ‘primo’” ha più volte ribadito il Presidente del Consiglio in questi mesi. “L’Italia ha un futuro, ma se potrà averlo dipende anche dal Terzo Settore” ha dichiarato in un’altra occasione.

Che sia davvero #lavoltabuona per  quell’ “Italia generosa e laboriosa che tutti i giorni opera silenziosamente per migliorare la qualità della vita delle persone?”

Noi tutti lo speriamo. Soprattutto noi giovani: abbiamo bisogno di sapere che alla speranza di cambiamento che infondono le parole del nostro Premier si accompagni la concretezza delle azioni.

“Ho guardato dentro una bugia, ho capito che è una malattia ed ho cercato di convincermi che tu non ce l’hai” direbbe Vasco.