Borrelli (Amesci): Terzo Settore da luogo di impegno a agenzia formativa

di Redazione

Il Presidente di Amesci ritorna sul tema della validazione e certificazione delle competenze. (Redazione)

borrelliimmagine “Il processo che porta alla validazione e, successivamente, alla certificazione delle competenze acquisite da chi fa volontariato o servizio civile, passa attraverso la preventiva individuazione delle stesse” a dichiararlo Enrico Maria Borrelli, presidente di Amesci che avverte: “Ad oggi sono ancora poche le indagini condotte in tal senso: è indispensabile avviare ricerche utili, anche per il legislatore, a definire il quadro di riferimento delle ‘competenze minime’ e ‘specifiche’ che si possono maturare nei contesti non formali.”

Sul sito dell’associazione, in una notizia che annuncia la chiusura della consultazione sull’incidenza dell’esperienza di volontariato nella ricerca del primo impiego da parte dei giovani condotta da Amesci nell’ambito del progetto V.O.C.A.L. (Validation Of Competencies And non formal/informal Learning), il Presidente Borrelli ritorna sul tema della validazione e certificazione delle competenze. Introdotta con la L. n. 92 del 2013 (c.d. Legge Fornero) oggi la questione del riconoscimento delle competenze acquisite in ambiti diversi da quelli dell’educazione formale è ridiventata oggetto del dibattito nazionale grazie alla discussione sulla Riforma del Terzo Settore.

Proprio la discussione sulla riforma del mondo del non profit e del Servizio Civile ha spinto Amesci, che da anni  indaga il mondo del lavoro per sviluppare i percorsi più efficaci a valorizzare le competenze che i giovani acquisiscono nel vivere l’esperienza di Servizio Civile, a dar vita ad una rete più ampia di forze sociali sul tema. “E’ in via di definizione un accordo strategico tra Amesci e una delle più importanti multinazionali di lavoro temporaneo” anticipa Borrelli che spiega: “L’obiettivo è quello di lanciare una sperimentazione al fine di indagare il grado di occupabilità determinato dagli apprendimenti avvenuti in contesti non formali e verificarne il valore aggiunto che possono portare ai giovani nella ricerca di un’occupazione.” Secondo il Presidente di Amesci è in atto una vera e propria rivoluzione culturale: “Il Terzo Settore si trova di fronte ad una straordinaria novità e al tempo stesso ad una sfida ambiziosa: trasformarsi da luogo di impegno e di partecipazione ad agenzia formativa".