Conforti (RNVSC) saluta la fine del suo mandato con una lettera: "Si evolve ancora il mio servizio civile nazionale"

di Katia Tulipano

Con una lettera inviata a ServizioCivileMagazine Silvia Conforti ex rappresentante nazionale dei giovani impegnati in progetti di Servizio Civile nel Centro Italia saluta la sua esperienza di impegno ed attivismo. (Katia Tulipano)

silvia_conforti_arena_di_pace Nel ricevere questa lettera sono riaffiorati nella mia mente tanti ricordi con un unico comun denominatore: la passione. Le telefonate a tarda serata per confrontarsi sui temi, l’Arena di pace e disarmo, l’incontro per discutere delle Linee Guida di Riforma del Terzo Settore, le Assemblee dei volontari, le elezioni della Consulta nazionale Servizio Civile: lei c’era sempre, corpo e Anima. Perché di Silvia hanno tutti la stessa opinione: emoziona! 

Leggere che ora sei “Una giovane impegnata in un percorso che non può finire” è fondamentale. Per il mondo del Servizio Civile - e non solo - il tuo impegno è prezioso. Grazie Silvia.

“Si evolve ancora il mio servizio civile nazionale!

Non più solo volontaria, non più solo rappresentante ma ora anche una giovane impegnata nel proseguimento di un percorso che non può finire. Iniziò tutto nel novembre 2010. Mi ero appena laureata in giurisprudenza e da un anno il terremoto aveva colpito l'Abruzzo.

Pensavo che tutto fosse già chiaro dentro di me e invece qualcosa d'insolito mi scuoteva l'animo. Tutto era dentro gli schemi e in maniera troppo precisa. La passione per l'avventura, per la giustizia più vera, per l'essenza che mancava ai miei studi, credo, mi abbia spinto a cercare il modo per andare oltre e per dare una mano alla mia Regione. Un anno di servizio civile, però, non mi è bastato. Scelta ed eletta come rappresentante nazionale dei volontari ho compreso che c'era una battaglia che dovevo portare avanti e i giovani coinvolti erano così tanti che bisognava, nel mio meglio possibile, dargli voce. Insieme a tutta la rappresentanza e ai miei compagni, che voglio citare: Corrado Castobello, Fania Alemanno, Margherita Vismara, Antonella Paparella e Yuri Broccoli, abbiamo creduto che il Servizio Civile fosse una delle poche esperienze fondamentali che lo Stato Italiano permette ai giovani. Esperienza di educazione alla pace, alla cittadinanza attiva, alla coesione sociale, alla ricerca di un nuovo rapporto di fiducia con le istituzioni e con il proprio territorio, insomma difesa della patria non armata e non violenta. Dalla mia prima Consulta, in cui annunciarono il dimezzamento dei fondi, ho assistito ad un vortice di opportunità e di sconfitte per il servizio civile ma soprattutto per i giovani. L'opportunità di poter convincere il governo che l'investimento in queste esperienze di educazione fosse lo strumento vincente per ricominciare a crescere ma anche la sconfitta di veder cambiare in poco tempo gli interlocutori e ricominciare, ogni volta, da capo. Non nego di aver provato grande tristezza nel rendermi conto della cecità e dell'ottusità di tanta parte della politica troppo lontana, ormai, dalla realtà.

Oggi sembra che almeno la visione del servizio civile sia cambiata. Credo che siamo giunti davvero in un punto di svolta importante e decisivo. Non bisogna perdere l'obiettivo per definire concretamente il Scn, lo status del volontario e il riconoscimento professionale di questa travolgente opportunità. Che sia positiva o negativa. Ringrazio tutte le persone che ho incontrato nel mio percorso. Tutte le parole, i ragionamenti, le discussioni che porterò con me. Prezioso strumento di crescita personale. Ringrazio tutti i miei compagni di avventura della rappresentanza e tutti gli enti che in questi anni hanno creduto nelle mie parole lasciandomi lo spazio per far sentire la nostra voce. A tutti loro, però, voglio fare un appello: in un futuro, spero non troppo lontano, non sarà poi così dannoso avere un presidente giovane e sopratutto volontario in servizio. Unico vero protagonista del servizio civile nazionale”.

Silvia Conforti