Tagli al Servizio Civile: intervista a Licio Palazzini, Presidente della CNESC

di Katia Tulipano

Palazzini: “Il protocollo firmato ieri rappresenta la ciliegina sulla torta, ma manca la torta”. (@katiatulipano)

palazzini Nei giorni scorsi il Governo ha accantonato l’emendamento con il quale si chiedono 200 milioni di euro per il Servizio Civile Nazionale: rebus sic stanti bus il Servizio civile, almeno nei prossimi 3 anni, non potrà diventare universale. Anzi, rischia di chiudere. E, mentre gli addetti ai lavori lanciano l’allarme, sulle prime pagine dei giornali si plaude al Protocollo d’intesa siglato ieri tra il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini e il Sottosegretario al Lavoro Luigi Bobba per l’impiego di 2.000 volontari di Servizio Civile Nazionale per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale. Con il Presidente della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile, Licio Palazzini, apriamo una breccia nella cortina fumogena che, secondo la CNESC, questo Governo sta creando.

Presidente, ieri il Governo ha investito altri 11 milioni nel Servizio Civile. Eppure la CNESC ne presagisce l’imminente chiusura. Perchè?
Dal 2001 a oggi i singoli Governi devono deliberare in un capitolo apposito contenuto nella Legge di Stabilità la dotazione per il Servizio Civile per l’anno successivo. Quest’anno ammonta a 65 milioni di euro: è la cifra più bassa dal 2001 ad oggi. Capirà che è una contraddizione fortissima per un Governo che punta invece a realizzare il Servizio Civile Universale. Se al Senato non si avrà una variazione si rischia realmente la chiusura del Servizio Civile Nazionale. Tanto di cappello al Sottosegretario Bobba ed al ministro  Franceschini per il protocollo firmato ieri: 2000 opportunità di Servizio Civile sono un segnale importante. Dal punto di vista concreto ci aspettiamo che il Dipartimento pubblichi i bandi per il deposito dei progetti in modo tale che possiamo anche attivare questa modalità. Tuttavia il nostro compito di organizzazioni della società civile è di informare i cittadini ed i decisori politici di quali sono le conseguenze delle decisioni che stanno andando a prendere e quindi non possiamo non sottolineare che il protocollo d’intesa è come una ciliegina sulla torta: ma manca la torta!

In che senso?
Per realizzare un obiettivo ci vuole tempo, strumenti adeguati e occorre programmarlo: con una legge di stabilità di quelle dimensioni diventa estremamente difficile realizzare il Servizio Civile Universale. 

Lei quindi non crede ad un ripensamento al Senato?
Noi abbiamo preso sul serio il Governo quando ha lanciato le consultazioni per il servizio civile universale, anche quando ha depositato il testo di riforma del Terzo Settore purtroppo oggi dobbiamo prendere sul serio la prospettiva che nel 2015 avrà solo 65 milioni di euro di dotazione, forse altri 10 che il Sottosegretario Bobba si è impegnato a recuperare. Ma i giovani italiani devono aspettarsi dal Governo italiano che la prospettiva del SCU anche se con fatica cominci effettivamente a decollare o è stata una bella declamazione?

Lo chiedo a Lei...
Io mi auguro che diventi una realtà ed infatti stiamo lavorando su tutti i territori per affrontare gli elementi di incertezza che ci sono, anche per prepararci da un punto di vista organizzativo in termini di risorse. Ma se la legge di stabilità va in un’altra direzione non possiamo rimanere in silenzio.

L’attuazione del programma Garanzia Giovani rappresenta un altro indice dell’attenzione per il Servizio Civile da parte dello stesso Governo che secondo la CNESC lo sta affossando. Ci può spiegare?
Premessa la positività dell’operazione, anchequin voglio sottolineare un elemento di criticità. Opportunamente nel bando si fa riferimento alla validazione e certificazione delle competenze che i giovani potranno acquisire, una storica richiesta della CNESC e del FNSC. Il 16 dicembre iniziano i colloqui con questi giovani eppure ad oggi ancora non abbiamo avuto una sede in cui capire cosa vuol dire quella disposizione. Dall’ultimo incontro della Consulta cui aveva preso parte anche il Sottosegretario Bobba, insieme all’ISFOL, proprio per coinvolgere gli attori del mondo del Servizio Civile in questo processo, non abbiamo più ricevuto più alcuna convocazione o comunicazione per partecipare al Tavolo di lavoro che, si era detto, sarebbe stato istituito. Non vorremmo trovarci in un pasticcio. Siamo alla fine di novembre e non c’è ancora nulla. Sono fortemente preoccupato per la relazione con i giovani: per rispondere ad una loro sacrosanta esigenza noi organizzazioni dobbiamo avere gli strumenti adeguati e contribuire ad elaborarli e non solo ricevere “ordini”. Sollecito quindi le autorità affinchè si faccia al più presto un percorso che veda anche il contributo delle realtà del servizio civile per realizzare questa novità estremamente positiva.

Lei credere che il #sognocivile sia ancora realizzabile?
L’aspirazione a che il “sogno civile” venga realizzata ce l’ho ancora e devo averla, ma insieme a me ce l’hanno ancora decine di milioni di giovani italiani. Perciò mi auguro che il Governo non lo infranga.