Gli studenti Erasmus non sono più una #generazionesenzavoto

di Katia Tulipano

senato-aula-italicum-legge-elettorale-770x513Approvato emendamento alla riforma elettorale che consente a studenti all’estero di votare per corrispondenza (Katia Tulipano)

La possibilità per gli studenti all’estero di esercitare il diritto di voto diventa sempre più concreta.

Il disegno di legge con la riforma elettorale, che è stato approvato nei giorni scorsi in seconda lettura dal Senato e che torna ora alla Camera per il terzo giro parlamentare, consente infatti a chi si trova all’estero per motivi di studio, lavoro o salute di votare per corrispondenza. Grazie all’accoglimento dell’emendamento firmato da tre senatori del PD (Cociancich, Marcucci e Del Barba) l’Italicum permetterà ai ragazzi impegnati all’estero nel programma Erasmus di votare per corrispondenza. In particolare la norma prevede che possono votare per corrispondenza nella Circoscrizione estero (ma solo per un’unica consultazione elettorale) i «cittadini italiani che, per motivi di lavoro, studio o cure mediche, si trovano, per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento della medesima consultazione elettorale, in un Paese estero in cui non sono anagraficamente residenti ai sensi della legge 27 ottobre 1988, n. 470». Un diritto che in base sempre allo stesso comma 1, viene esteso i familiari conviventi con i cittadini di cui al primo periodo. Per farlo - spiega il comma 2 - gli aspiranti elettori dovranno presentare domanda al comune di iscrizione elettorale entro i dieci giorni successivi alla data di pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi elettorali, indicando anche l’indirizzo postale al quale inviare il plico elettorale e un’autocertificazione attestante il possesso dei requisiti richiesti dalla norma. Il comune interessato dovrà inviare tutti i dati al Viminale che avrà poi 28 giorni per avvisare la Farnesina. Toccherà infatti al ministero degli Affari esteri trasmettere agli uffici consolati competenti i nominativi degli elettori.

Soddisfatta Erasmus Student Network - Italia, associazione che nei mesi scorsi ha lanciato insieme all’intergruppo parlamentare Under 35 della Camera dei Deputati la campagna #generazionesenzavoto. “Per i più si tratta di un piccolo emendamento all'Italicum; allo stesso tempo la modifica rappresenta una vera e propria rivoluzione per quella fetta di giovani italiani che ogni anno investe tempo e denaro per la propria formazione in un altro Paese” ha dichiarato ESN in una nota diffusa nei giorni scorsi. Per il presidente Carlo Bitetto “Le nostre istanze sono state finalmente ascoltate, il Senato ha dimostrato di non essersi dimenticato dei giovani che investono per formarsi all'estero e ha dato una bella risposta. Adesso attendiamo - ha concluso - che la Camera faccia la sua parte”.

Esprimono grande soddisfazione anche i parlamentari Pd Bonomo, Ascani, Cociancich. “Ci siamo fatti

portatori in prima persona di un'istanza e di una battaglia che ha direttamente a che fare con la qualità della democrazia, soprattutto per quanto riguarda i nostri giovani, impegnati nei percorsi Erasmus, ai quali questo emendamento e questa legge elettorale consentiranno finalmente di partecipare pienamente alla vita democratica del Paese, esercitando il proprio diritto-dovere di elettori” affermano nella nota pubblicata lo scorso 26 gennaio. I parlamentari ringraziano inoltre ESN-Italia e tutti gli amministratori che hanno sostenuto la campagna che ha portato a questo risultato.

 

Un plauso anche da Giacomo D’Arrigo che parla di “Un gol importante in termini di partecipazione democratica di quanti non possono recarsi regolarmente alle urne”. “In qualità di Direttore Generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani che gestisce un programma di mobilità giovanile (Erasmus+)  – spiega D’arrigo -  ritengo che assicurare l’esercizio di voto anche ai giovani fuori sede sia indispensabile per garantire la cittadinanza e la partecipazione attiva delle nuove generazioni, sempre più fondamentali nella costruzione del futuro dell’Italia e dell’Europa intera”.