Italicum. Cannone, Amesci: “Voto a studenti Erasmus colma gap di democraticità. Ora si pensi ai fuori sede”

di Katia Tulipano

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Il delegato Scuola e Università del Consiglio nazionale Amesci in un comunicato diffuso oggi commenta l'approvazione al Senato dell'Italicum (Redazione)

“Esprimiamo profonda soddisfazione di fronte all’accoglimento, da parte del Senato della Repubblica, dell’emendamento che permetterà l’esercizio del diritto di voto per corrispondenza nella Circoscrizione Estero a tutti i cittadini italiani che si trovano temporalmente fuori dal nostro Paese per motivi di lavoro, studio o cure mediche” così Francesco Cannone, delegato Scuola e Università del Consiglio Nazionale Amesci, commenta il via libera all’Italicum. “Viene finalmente colmato un enorme gap di democraticità garantendo a tantissimi italiani un diritto civile fondamentale quale il diritto di voto” spiega Cannone. “Come organizzazione che sviluppa da anni progetti di mobilità all’estero per i giovani plaudiamo a questa norma di cui infatti beneficeranno soprattutto i 25.000 studenti impegnati nel programma ‘Erasmus’ e le centinaia di giovani che stanno svolgendo Servizio Civile all’estero”.

“A ESN-Italia, associazione studentesca presente in 50 Atenei italiani, ed ai parlamentari che hanno promosso e sostenuto la campagna #generazionesenzavoto va il nostro elogio” dichiara il membro del Consiglio nazionale Amesci. “Questo risultato importantissimo dimostra come la partecipazione dei giovani sia un valore da perseguire, ma soprattutto stimolare costantemente”.

“Gli studenti italiani restano comunque una #generazionesenzavoto” dichiara Cannone. “L’inerzia legislativa seguita alla Legge n. 361 del 1957 che prevede gli inattuali, inefficienti e per di più parziali rimborsi per i soli treni regionali ed espressi, priva di fatto della possibilità di esercitare il diritto di voto alle migliaia di studenti italiani fuori sede ” spiega il Delegato. “Secondo le stime del comitato ‘Iovotofuorisede’, che da anni denuncia la questione, sono 250.000 all’anno i ragazzi che frequentano l’università lontano dalla propria Regione di residenza e se ad essi si aggiungono tutti quei lavoratori atipici spesso costretti a cambiare luogo di lavoro – precisa Cannone – arriviamo quasi a un milione di elettori”.

“Auspichiamo che il riconoscimento della possibilità di votare per corrispondenza agli italiani temporaneamente all’estero riapra il dibattito per il riconoscimento del voto ‘a distanza’ anche per i cittadini in mobilità in Italia” conclude Cannone.