Nasce a Napoli l’associazione professionale dei manager culturali

di Katia Tulipano

Costituita sabato scorso, dai laureati dell’Università “Federico II” l’Associazione Nazionale Manager Culturali. Si tratta della prima iniziativa su suolo nazionale a tutela dei diritti e per il riconoscimento professionale degli economisti della cultura. (Redazione)

cultural_manager Sono stati 30 i primi soci fondatori dell’Associazione Nazionale Manager Culturali presenti sabato scorso a Napoli durante l’assemblea costituente in rappresentanza di tanti altri che, dalle diverse regioni italiane, non sono potuti intervenire di persona. Si tratta di laureati e laureandi magistrali dell’Università “Federico II” afferenti la classe di laurea LM76. In Italia oggi sono 8 i corsi attivati da altrettanti atenei, non solo a Napoli, ma anche a Milano, Venezia, Roma, Bologna e Alessandria, che formano dottori magistrali in Scienze Economiche per l’Ambiente e la Cultura.

Gli anni passano ma per i professionisti culturali l’ultima riforma universitaria, entrata in vigore con il decreto 270/2004, non è stata ancora accompagnata da interventi capaci di garantire un collegamento tra formazione accademica e mercato del lavoro.

La neo-nata Associazione Nazionale Manager Culturali nasce in piena continuità con il movimento diffusosi poco più di un anno fa con l’hashtag #professioneculturalmanager sui social network, quando alla richiesta di modifica del Codice Urbani e del conseguente riconoscimento da parte di archeologi, archivisti, bibliotecari, restauratori, diagnostici e storici dell’arte, si affiancava quella dei manager culturali.

L’Associazione ha come scopi principali il riconoscimento giuridico-legislativo del manager culturale, l’affermazione del ruolo professionale, la difesa della validità e della dignità lavorativa del manager culturale; la tutela dell’immagine e degli interessi della categoria; la promozione del dialogo tra manager culturali, e tra questi e gli altri professionisti culturali in Italia e all’estero; la diffusione e lo scambio di buone prassi; la promozione della salvaguardia, della tutela, della conoscenza, della corretta gestione, della valorizzazione e della fruizione dei beni culturali e del patrimonio culturale ed ambientale italiano ed europeo. Tra i primi obiettivi: creare una capillare rete nazionale.

L’assemblea dei fondatori ha eletto i membri del primo Consiglio Direttivo ANMC, composto da: dott. Stefano Scanu (Presidente), dott.ssa Ivana Vacca (Vice Presidente), dott. Stefano Fusco (Vice Presidente), dott.ssa Elisa Tozzi (Direttore), dott.ssa Roberta Gargiulo (Tesoriere), dott.ssa Rosa Regine (Segretario), dott.ssa Noemi Borghese, dott. Luigi Vitagliano, dott. Giuseppe Grieco.

Sulla necessità della figura professionale del manager culturale interviene il neo-presidente Stefano Scanu, il quale specifica: “si tratta di una figura ibrida che risulta fondamentale nella gestione efficace ed efficiente dei beni culturali sia in ambito privato che pubblico. Ormai per equipararci alle migliori realtà estere – afferma Scanu – è necessario l’inserimento dei manager della cultura nella gestione culturale. Si continuano ad assumere, al contrario, figure esterne al settore quando c’è un’intera generazione di professionisti già formati i quali, a differenza di coloro che provengono da ambiti diversi, hanno il vantaggio di avere una mirata base culturale ed umanistica”.

L’Assemblea costituente ha deliberato che fino al 15 marzo sarà possibile iscriversi come soci fondatori.  Venerdì 27 dalle ore 10.00 alle ore 12.00, presso l'Università "Federico II" di Napoli, in via Mezzocannone n.16, 2° piano, sarà predisposto uno sportello per tutti gli interessati all’adesione. A breve saranno comunicate le modalità per associarsi anche da altre regioni.