Garanzia giovani: Bonomo e Ascani, bene Governo, ma più attenzione su utilizzo fondi

di Katia Tulipano

parlamento-770x514“Quali sono gli strumenti per migliorare la lotta alla disoccupazione giovanile, in particolare nell’ambito del programma ‘Garanzia Giovani?” Lo hanno chiesto le deputate Pd Francesca Bonomo e Anna Ascani in un interpellanza urgente che si è svolta ieri mattina (Redazione)

 

I deputati Pd spiegano che “il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Luigi Bobba, che ha risposto all’interpellanza, ha sottolineato l’importante lavoro dell’Italia in sede Europea e ha precisato che di recente la Commissione europea ha adottato una proposta di revisione del regolamento che disciplina il Fondo sociale europeo per aumentare il prefinanziamento sulle risorse per l’occupazione giovanile, dall’attuale 1 per cento ad un ben più sostanzioso 30 per cento. Proposta di revisione avanza nel corso del semestre di Presidenza italiana del Consiglio Ue dall’Italia e sostenuta anche da Francia e Spagna, in occasione della Conferenza sull’occupazione, a Milano lo scorso ottobre. Bobba ha poi annunciato l’avvio della Fase 2 che è finalizzata – ha detto il sottosegretario – ad attivare colloqui a distanza per via telematica, estendere il bonus occupazionale all’apprendistato professionalizzante, rivedere i criteri per l’attribuzione del bonus stesso, coinvolgere le reti e le piattaforme ICT per rendere più facile il matching domanda e offerta di lavoro e di formazione, rafforzare la collaborazione con scuole e università.” Le Deputate proseguono “Inoltre ci ha informato sull’elaborazione da parte del ministero di un nuovo decreto per introdurre la possibilità di cumulare il bonus di «Garanzia Giovani» con quello sui contributi per i nuovi assunti a tempo indeterminato e l’estensione del bonus occupazionale all’apprendistato professionalizzante”.

Bonomo e Ascani hanno poi ringraziato il sottosegretario Bobba per le risposte puntuali . “Tuttavia – hanno sottolineato – restano due perplessità. La prima riguarda la valutazione, caso per caso, dei giovani iscritti al servizio civile: sebbene il sottosegretario abbia detto che la questione è risolta chiediamo, comunque, attenzione per evitare che alcuni giovani restino esclusi. La seconda riguarda il peso della formazione non sul complessivo delle regioni ma sulle singole regioni. Ci sono casi in cui le regioni hanno obiettivamente utilizzato un quantitativo eccessivo dei fondi di garanzia giovani sulla formazione piuttosto che sugli incentivi occupazionali. Il Programma Garanzia giovani – concludono – deve bilanciare le varie componenti in un senso differente e, quindi, in questo è utile che l’attenzione del Ministero sia molto alta.”