Via libera della Camera al ddl delega per la riforma del Terzo Settore: i primi commenti

di Katia Tulipano

montecitorioCon 297 sì, 121 no e 50 astenuti Palazzo Montecitorio approva il testo che passa ora all'esame del Senato (Katia Tulipano)

 

Sostenere la libera iniziativa dei cittadini che si associano per perseguire il bene comune. Elevare i livelli di cittadinanza attiva, coesione e protezione sociale favorendo la partecipazione, l’inclusione e il pieno sviluppo della persona. Valorizzare il potenziale di crescita e di occupazione lavorativa. Armonizzare gli incentivi e uniformare la disciplina. Sono questi gli obiettivi del disegno di legge delega di riforma del Terzo Settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale approvato oggi dalla Camera con i soli voti contrari di Sel e Movimento 5 Stelle e l’astensione di Forza Italia. 

Soddisfatto il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti che ha espresso il suo apprezzamento “per il lavoro svolto dalla Commissione Affari Sociali, dai relatori e dall’Aula che ha consentito di migliorare il testo consegnato dal Governo”. “L’approvazione di oggi” continua Poletti “segna un passaggio importante nel percorso parlamentare di un provvedimento che punta - definendo un quadro di regole certe e di trasparenza e senza intaccare il valore della pluralità delle esperienze - ad introdurre misure per favorire la partecipazione attiva e responsabile delle persone, valorizzare il potenziale di crescita e di creazione di occupazione insito nell’economia sociale e nelle attività svolte dal cosiddetto Terzo settore, anche attraverso il riordino e l’armonizzazione di incentivi e strumenti di sostegno. Senza dimenticare il riconoscimento del carattere ‘universale’ del servizio civile, cioè aperto a tutti e su base volontaria, finalizzato a promuovere attività di solidarietà, inclusione sociale, cittadinanza attiva, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale del nostro Paese”. Sul piano della certezza delle risorse il Ministro spiega che le previsioni contenute nella legge delega “si affiancano a scelte già compiute con la legge di stabilità che ha stanziato oltre 115 milioni che, sommandosi ai 10 milioni ottenuti dai risparmi sulle spese generali della Presidenza del Consiglio, permetteranno, nel 2015, di avviare al servizio civile circa 50.000 giovani”. Poletti invita inoltre a non dimenticare “i 500 milioni destinati alla stabilizzazione del 5 per mille, che consentiranno alle organizzazioni del Terzo settore di progettare e programmare i loro interventi finanziati con queste risorse”. “L’auspicio è che il Senato, al quale passerà ora il testo licenziato dalla Camera, possa assicurare una rapida approvazione del provvedimento”, conclude Poletti.

"Quello che approviamo oggi è un provvedimento atteso da 20 anni e che farà la storia; lo approviamo dopo aver parlato con coloro che ogni giorno lavorano nel Terzo settore e non aspettavano altro che essere ascoltati dalla politica" afferma Micaela Campana, responsabile Welfare del Pd, durante la dichiarazione di voto.

Per Marina Sereni, vice presidente della Camera, "l'approvazione in prima lettura della Legge Delega che riforma il Terzo Settore e il Servizio Civile è una buona notizia per i milioni di italiani che quotidianamente prestano la loro opera da volontari, da cooperatori, da imprenditori sociali. Si compie finalmente un passo nella direzione di un riordino - da tempo ritenuto necessario - di tutte le normative specifiche e si creano le condizioni per un rilancio del ruolo dei diversi attori del Terzo Settore".

SEL, in un comunicato appena diffuso, dichiara che la contrarietà a questo provvedimento sta nel fatto che “apre le porte alla privatizzazione della sanità e della formazione dell'università, e dà la possibilità alle società profit, commerciali, di capitali di usufruire delle agevolazioni del terzo settore per investire nei mercati sociali”. “Quella approvata oggi” dichiarano i deputati di Sel Marisa Nicchi e Giulio Marcon “è una legge che non tutela i diritti dei lavoratori del terzo settore, che rende subalterno e asservito il terzo settore alle logiche del mercato e della supplenza alle istituzioni pubbliche. Una legge che rischia di ridurre i servizi di welfare per fare spazio alle imprese”. Quanto al Servizio Civile Universale “La norma sul servizio civile internazionale è carente: non ci sono i soldi per il 2016 per far svolgere il servizio civile ai 100mila giovani previsti, non vengono stabilizzati i corpi civili di pace, non è prevista la possibilità per gli stranieri con il permesso di soggiorno di svolgere il servizio civile” concludono Nicchi e Marcon.