Fenomeno migrazione in Europa: al via il ciclo di studi della Federico II di Napoli

di Feliciana Farnese

12047136_10206607184932552_5442698664364652123_nPresso l’aula Pagano del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Federico II di Napoli si è svolto ieri il primo incontro del ciclo di studi “Governing Migration – Actors, Policies and Practicies” (Feliciana Farnese)

 

Il ciclo di studi, realizzato in sinergia tra l’associazione studentesca ASU e alcuni docenti del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Federico II di Napoli esperti di fenomeni migratori e relazioni interculturali, si costituisce di 35 ore, in cui si alterneranno a lezioni frontali, tavoli di confronti sul tema.

Di carattere dinamico e interamente in lingua inglese, il seminario tratterà lo studio della migrazione nel contesto europeo in ogni suo aspetto, offrendone agli studenti una prospettiva multidisciplinare.

Il ciclo seminariale, di stretta attualità, intende proporre, in una prima fase, importanti prospettive teoriche relative agli studi migratori di riflesso ad una tendenza di crescita globale dei movimenti migratori, che, nel caso europeo, non hanno eguali in altri continenti.

In una fase più avanzata, verranno affrontate realtà empiriche permettendo ai giovani studenti di acquisire una comprensione della Governance Europea sulla politica di migrazione e asilo, che nella sua prima formulazione appare caratterizzata da un’impostazione orientata al controllo, determinando il passaggio da sistematiche forme di cooperazione ad una vera e propria politica comune.

Con l’ausilio delle competenze dei diversi ospiti, verrà esaminata l’agenda politica europea sulla migrazione, cercando di dare risposte concrete alle necessità proposte considerando gli obiettivi e strumenti a disposizione.

In particolare il primo incontro ha visto la partecipazione di Renata Duda, docente del Wroclaw Institute of International Studies, che ha descritto le premesse storiche degli attuali flussi migratori, analizzato insieme agli studenti l’impatto sociale del fenomeno e come l’Italia, importante zona di accesso, sta rispondendo alle politiche dell’ Unione Europea di accoglienza e integrazione.