Sandro Gozi agli studenti parigini: “Dobbiamo costruire un’Europa che moltiplichi le opportunità”

di Feliciana Farnese

Il Sottosegretario agli Affari Esteri presenta a Sciences Po di Parigi 'Generazione Erasmus'.

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"A chi segue oggi il programma Erasmus dobbiamo chiedere di restituire domani all'Europa un po' di quello che l'Europa ha dato loro. Quando rientrano in Italia, ad esempio, siano testimoni nel quotidiano di come l'Europa cambia la vita": Sandro Gozi, sottosegretario per gli Affari Europei, ha presentato oggi davanti a una platea di studenti di Sciences Po, a Parigi, la versione francese del suo libro 'Generazione Erasmus al potere'. Ed ha risposto a lungo alle loro domande.

"Dobbiamo costruire un'Europa che moltiplichi le opportunità e chiudere completamente la fase dell'Europa che moltiplica i vincoli - ha detto Gozi al termine dell'incontro con gli studenti - bisogna lavorare su storie di successo come il programma Erasmus". I protagonisti dell'Erasmus di oggi dovranno essere testimoni di un'Europa che "lotta contro la precarietà, che da' vita a una politica di scambi, di mobilità, del servizio civile europeo. Insomma, l'idea è di applicare la logica Erasmus e vivere da cittadini europei in Europa".

Ma la "generazione Erasmus" è comunque un'elite, che viaggia, studia e sperimenta l'Europa. "A chi è in basso nella scala - afferma Gozi - bisogna dare una risposta forte, fatta di crescita e lotta alla disoccupazione. Altrimenti sarà sempre più forte la frattura fra quei pochi che si rendono conto e beneficiano dell'Europa che esiste e quei tanti che non riescono a beneficiarne e vedono l'Europa come causa dei loro mali". Quanto ai populismi crescenti e agli estremismi antieuropei come quello di Marine Le Pen, "se loro proposta è rialziamo i muri nazionali - osserva Gozi - la risposta europea sia tuteliamo la libertà e costruiamo una polizia europea delle frontiere esterne.

Non bisogna essere timidi ma nettamente alternativi. Se si imitano o si cerca di fare i discorsi dei nazionalisti e dei populisti ma più moderati, si è destinati al fallimento. Dobbiamo dimostrare con i fatti che il decennio dell'austerità è un decennio perduto e dobbiamo assolutamente voltare pagina: non sono le uniche politiche europee possibili".

La versione italiana del libro di Gozi era dedicata a Valeria Solesin, la ragazza di Venezia rimasta uccisa al Bataclan. Quella francese è dedicata a Matthieu Giroud, un ragazzo della generazione Erasmus rimasto ucciso anche lui la sera del 13 novembre: "il Bataclan - spiega Gozi - è un simbolo molto tragico di come noi europei siamo molto più uniti agli stessi valori ed esposti alle stesse minacce. I nostri ragazzi non sono stati massacrati da ragazzi della loro età perché erano francesi, italiani o belgi ma perchè erano europei. Perchè i barbari odiano i valori che i nostri ragazzi incarnano, valori di libertà, di rispetto, tolleranza, il viaggio, il vivere liberamente in altre società"

(Fonte: ansa.it)