"OnoreComune". In provincia di Napoli nasce un associazione di enti locali per la legalità

di Anna Laudati

92 comuni della Campania scelgono di dar vita a “OnoreComune”, associazione di enti locali uniti dalla quotidiana lotta alla criminalità organizzata (di Francesco Enrico Gentile

 

 

 

nicolacorrado.jpgDi idee, proposte e propositi di impegno ce ne parla Nicola Corrado, vicesindaco di Castellammare di Stabia e promotore dell’iniziativa. Che cos’è “Onore Comune” e perché la scelta di questo nome? Un’associazione di enti locali per contrastare le organizzazioni criminali in maniera continuata nel tempo, il primo compito è riabilitare il senso di un valore che è stato distorto dagli uomini d’ONORE che al contrario infangano le nostre comunità.

Cosa spinge un gruppo di amministratori locali a consorziarsi e  dar vita a una realtà associativa? La necessità di schierarsi in maniera visibile, l’urgenza di riscrivere l’agenda delle priorità della nostra azione amministrativa. Questo lavoro deve essere fatto con un strumento agile, snello capace di tradurre in fatti concreti la volontà di combattere la camorra.  Che strumenti intendete usare per contribuire alla lotta alla criminalità organizzata? Diversi, ma sicuramente la priorità deve essere data alla formazione dei bambini delle nostre città, pensiamo di costruire insieme al mondo della scuola dei piani di offerta formativa incentrati sulla legalità, abbiamo un lavoro lungo ma non ci sono scorciatoie: le scuole devono diventare i nostri presidii di legalità.

 

Nel documento che presenta il vostro progetto si fa un esplicito, e giusto, riferimento alla natura interregionale se non sovranazionale della Camorra. Non pensa che una dimensione esclusivamente provinciale dell’impegno rischi di essere poco incisiva? L’ambizione dell’associazione dopo una prima fase di radicamento territoriale e’ di porsi come punto di riferimento nazionale coinvolgendo comuni, provincie e regioni del Paese tutto. E’ evidente a tutti come si sia radicata nell’opinione pubblica una considerazione di poca “credibilità” del ceto politico, non solo campano.

 

Non pensa quindi che si renda necessaria, oltre alla ordinaria amministrazione, uno sforzo di rinnovamento della classe dirigente, ispirato ad una nuova moralità e ad una nuova etica pubblica? Questo è un tema vero che riguarda principalmente il livello di libertà dei cittadini nel processo di formazione del consenso e nella selezione della classe dirigente, io penso che necessariamente una nuova generazione deve farsi largo e porre la questione morale come precondizione per affermare un verro rinnovamento della POLITICA. 

La Campania presenta un ricchissimo tessuto associativo anticamorra: dalle realtà antiracket alle associazioni giovanili.Come “onore comune” intende interfacciarsi con questa ricchezza tutta campana? Noi abbiamo bisogno di riconoscere che da soli non possiamo sconfiggere le organizzazioni criminali, il tema vero è costruire alleanze, patti di civiltà con l’ associazioni, il mondo della chiesa, la scuola, le forze dell’ordine: insieme lavoriamo a realizzare un “cartello” per lo sviluppo e la libertà delle nostre terre.