Corpi di Solidarietà, Commissione Cultura Ue: “Bilancio separato da Erasmus+ e riconoscimento delle competenze ai giovani”

di Feliciana Farnese

La Commissione CULT invia le sue raccomandazioni per la proposta legislativa dei Corpi di Solidarietà.

eu solidarity corps

In base al parere espresso nella bozza di Risoluzione la Commissione per la Cultura ed Istruzione del Parlamento Europeo - CULT -, votata lo scorso 22 marzo, esprime parere contrario al finanziamento del nuovo Corpo Europeo di Solidarietà tramite fondi già stanziati per alcuni programmi europei, sottolineando la necessità di creare un budget autonomo.

Il Corpo Europeo di Solidarietà, lanciato dalla Commissione europea nel dicembre scorso, offre ai giovani dai 17 ai 30 anni di partecipare a numerose attività di solidarietà in settori quali l’istruzione, la salute, l’accoglienza e l’integrazione dei migranti, il mercato del lavoro, l’integrazione sociale e la tutela dell’ambiente.

In vista della presentazione di una proposta legislativa completa sul Corpo di Solidarietà Ue entro maggio 2017 da parte della Commissione europea, la CULT ha sottolineato che il nuovo programma non dovrà attingere ai fondi dell'Europa destinati ad Erasmus. Un appello già lanciato, tra gli altri, dall’eurodeputata Silvia Costa durante gli Stati Generali Erasmus dello scorso 24 febbraio.

La fase iniziale del Corpo Europeo di Solidarietà, già avviata nel 2017, la Commissione intende infatti integrarla, oltre che con 58 milioni inizialmente stanziati per il programma Erasmus+, con altri sette diversi Programmi dell’Ue quali: EU Programme for Employment and Social Innovation, LIFE programme, Europe for Citizens programme, European Regional Development Fund, Agricultural Fund for Rural Development, Asylum and Migration Fund e Health programme. La seconda fase prevederà un processo di consolidamento del Corpo europeo di solidarietà fino al 2020.

La bozza di Risoluzione inviata non ha, tuttavia, potere vincolante ma ha la portata di una raccomandazione. La Commissione Ue per la Cultura e Istruzione presenterà un’interrogazione alla Commissione europea per una risposta orale durante la sessione plenaria di aprile e, dopo il dibattito, la bozza di Risoluzione verrà messa ai voti.

Il documento invita, inoltre, ad una chiara distinzione tra attività di volontariato e di impiego, a garanzia del fatto che le organizzazioni partecipanti non utilizzino i giovani come volontari non retribuiti laddove sono disponibili potenziali posti di lavoro di qualità.

I membri del PE hanno sottolineato nella bozza di Risoluzione, infine, che le attività del Corpo di Solidarietà devono in primo luogo rispondere alle esigenze locali e poggiare su programmi di volontariato già esistenti e consolidati, che le organizzazioni di accoglienza devono aderire ad una carta di qualità che fissa obiettivi e principi condivisi. Per andare incontro ai giovani nel mercato del lavoro, le competenze acquisite durante i mesi dell’esperienza devono essere riconosciuti e convalidati.  

"Le nuove idee hanno bisogno di investimenti. Il Corpo europeo di Solidarietà potrebbe funzionare bene se lo si costruisce con cura in principio”, ha precisato la Presidente della Commissione Cultura ed Istruzione Petra Kammerevertche.