SVE: giovani da tutta Europa a Napoli per la formazione all’arrivo

di Redazione
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Al via la ventinovesima O.A.T. per i volontari europei in Italia, curata da Amesci e ENAIP NAZIONALE su incarico dell’Agenzia Nazionale Giovani

SVE

Dal 25 maggio al 1° giugno, ospitati presso l’Hotel “I Gigli” di Nola (Na), 30 giovani volontari provenienti da 11 paesi europei e che si accingono a svolgere il Servizio Volontario Europeo in Italia, saranno impegnati nel progetto di formazione all’arrivo A.L.F.A.

Il Servizio Volontario Europeo è un’esperienza di volontariato a carattere internazionale finanziata dalla Commissione Europea e incardinata nell’ambito del programma Erasmus+, che permette ai giovani, tra i 17 e i 30 anni, di adoperandosi in progetti presso organizzazioni no profit locali per un periodo che va da 2 a 12 mesi.

Per assicurare il valore formativo e il pieno raggiungimento degli obiettivi del programma, la Commissione ha previsto, entro un mese, un ciclo di formazione iniziale della durata di 54 ore (Coat - Centralized On Arrival Training - che in Italia sono realizzate da Amesci ed Enaip Nazionale su mandato dell’Agenzia Nazionale Giovani). Gli obiettivi e le azioni messe in campo nell’ambito del progetto formativo A.L.F.A. sono state tracciate assumendo come riferimento il documento tecnico della Commissione Europea denominato: “Evs training and evaluation cycle guidelines and minimum quality standards – European Voluntary Service February 2015”.

In particolare il progetto mira a soddisfare in maniera puntuale obiettivi strategici quali: garantire ai giovani che si avviano a vivere il Servizio Volontario Europeo di acquisire gli strumenti, sia personali sia culturali, necessari a rendere il loro percorso un’esperienza straordinariamente formativa e civica; incrementare la consapevolezza  rispetto all’impegno assunto ed il sistema di regole che presidia il Servizio Volontario Europeo, riducendo in questo modo il rischio di abbandono prematuro dei progetti; favorire l’adattamento dei giovani alle sfide culturali e personali che la scelta di fare lo SVE comporta; permettere ai volontari europei di conoscersi l’un l’altro, costruire una rete e rimanere in contatto, entrando in una logica di comune cittadinanza europea.

La formazione all’arrivo si propone inoltre di stimolare il riconoscimento del processo di apprendimento all’interno dello SVE, che porrà le basi ad un ulteriore passo verso la cittadinanza attiva apportando un valore aggiunto sociale che non finisce con la singola esperienza ma che, proprio perché governato in prima persona, viene nel tempo utilizzato ed innovato rispetto ai successivi bisogni.