Corso Europeo di solidarietà: verso l’approvazione del nuovo programma

di Andrea Barnabei

La sintesi dei lavori del gruppo d’interesse europeo sul volontariato riunitosi, per la seconda volta nel 2020, con Parlamento e Commissione Europea

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Si è riunito, lo scorso 12 novembre, il gruppo di interesse europeo sul volontario con il Parlamento e la Commissione Europea per decidere insieme il futuro del Corpo europeo di solidarietà alla vigilia dell’approvazione del nuovo programma.

Molteplici sono gli aspetti su cui le tre istituzioni stanno lavorando per definire al più presto il programma da adottare per il settennato 2021-2027, nel quale sarà introdotto un nuovo quadro finanziario, che dovrà essere adottato entro la fine del 2020 dall’Unione Europea.

Nato lo scorso dicembre, il gruppo d’interesse è ospitato dal Parlamento Europeo e riunisce i parlamentari di tutta Europa e organizzazioni della società civile, che si riuniscono abitualmente per fornire stimoli e contributi sulle principali tematiche del volontariato in Europa. Alla riunione hanno partecipato del gruppo d’interessetrenta rappresentanti di organizzazioni della società civilee tre europarlamentari referenti del gruppo Joveva (Renew Europe), di Michaela Šojdrová (EPP) e Domènec Ruiz Devesa (S&D) e di Florencia van Houdt, dirigente dalle sezioni giovani della DG Educazione e Cultura alla Commissione Europea.

Sul programma da approvare vi è ancora un futuro molto incerto, dovuto anche alle difficoltà presentate dall’emergenza sanitaria. Uno dei problemi presentati è l’unione del Corpo Europeo di solidarietà, dedicato alla mobilità dei giovani volontari fino ai 30 anni in Europa e nei paesi limitrofi, e il programma EU Aid Volunteers, che offre opportunità di volontariato senza limiti d’età nella cooperazione e lo sviluppo in tutto il mondo. Due dei principali problemi che scaturiscono da questa unione è proprio il limite di età imposto per i partecipanti e di come preservare l’identità di programma giovanile del Corpo Europeo. Una delle tante proposte per rimuovere questo “piccolo” ostacolo è l’eliminazione dal nuovo programma delle azioni di tirocini e lavoro originariamente contenute nel Corpo Europeo di solidarietà, rimandando questo tipo di interventi al programma Youth Garantee. È stato anche proposto il cambio di denominazione, cosa molto difficile visti i tempi e lo sforzo fatto per affermare il nome Corpo Europeo di solidarietà.

Per quanto riguarda gli interventi sul programma in corso, che vedrà volontari e progetti attivi fino alla fine del 2022, il Cev, insieme ad alcuni Csv italiani, aveva inoltrato, nei giorni scorsi, una lettera alla Commissione elencando le problematiche che i vari progetti stanno riscontrando. I punti discussi dal gruppo e la rappresentante della Commissione sono stati l’insufficienza del 35% del budget per i progetti realizzati solo tramite piattaforme online, la difficoltà di reperire volontari o di sostenere costi già impegnati non annullabili, come i contratti d’affitto a lungo termine o le varie utenze, nel caso di non validità dei progetti. È stata chiesta anche la possibilità di inserire i costi dei test Covid tra le spese di viaggio. La Commissione ha preso appunti e ha riferito che cercherà di dare risposte nonostante le limitazioni imposte dalla base legale del programma

(Fonte:csv.net/Fonte Foto: Agenzia Nazionale Giovani)