You(th) Stand Up! Intervista a Rosa Piscitelli di Patatrac

di Giuseppe Meccariello

Dall’associazione capofila del progetto dedicato allo Youth Work, il racconto delle sue origini, dello sviluppo e delle prospettive future

patatrac

Nell’ambito della due giorni tenutasi il mese scorso a Cipro, ServizioCivileMagazine ha intervistato i rappresentanti delle associazioni partner di You(th) Stand Up!, progetto finanziato da Agenzia Nazionale Giovani e parte del Programma Erasmus plus – azione chiave 2 – sviluppo di innovazione. In questo articolo, la rappresentante dell’associazione italiana Patatrac Rosa Piscitelli ci racconta del progetto dalla sua genesi, affrontando temi quali quello dell’auto-imprenditorialità, dell’ educazione non formale e dell’Erasmus+.

1) Oltre ad essere l’Associazione capofila del progetto, Patatrac è responsabile dell’Output 1: come il modello educativo che il progetto vuole elaborare intende stimolare i processi di autoimprenditorialità degli Youth Workers?

Durante la progettazione di You(th) Stand Up Educational Training Model io e Paola (Paola Maciariello di Patatrac, ndr) abbiamo pensato che sarebbe stato bello rafforzare le competenze imprenditoriali degli Youth Workers e di coloro che a vario titolo lavorano nel terzo settore (volontari e professionisti); e sviluppare le competenze imprenditoriali nei giovani (in particolare di coloro che sono a maggior rischio di esclusione sociale ed economica). Ma tutto questo facendo sì che il modello si basasse sull’educazione non formale, che tutto si sviluppasse col gioco e l’esperienza diretta. Eravamo e siamo convinte che tutto ciò può facilitare i processi di auto consapevolezza e auto efficacia.

Preferisco, però, che a questa domanda rispondono i nostri 3 giovani Youth Workers, che hanno sperimentato il modello con 25 ragazzi in 4 giornate di marzo.

Alessandra: Trovo che l’esperienza del progetto YOUTH STAND UP sia stata molto costruttiva: mi ha decisamente spinto a far leva sul mio senso di iniziativa in situazioni in cui è stato necessario valutare tempi, strumenti, risorse rispetto a un compito assegnato, analizzare le situazioni e progettare, anche con il supporto degli altri Youth Workers, percorsi operativi anche ristrutturati in circostanze particolari con problematiche insorte, trovando nuove strategie risolutive.

Ritengo che il punto di forza di questa esperienza sia stata la possibilità di una continua e costante autovalutazione, che aiuta a riflettere sul percorso svolto, sulle decisioni prese sia singolarmente che con il gruppo di lavoro, spingendomi ad essere sempre più proattiva.

Tale esperienza ha generato in me una maggiore consapevolezza rispetto alle mie risorse personali e relazionali che riesco a trasferire in maniera produttiva anche in altri contesti professionali e di vita.

Umberto: Il modello permette davvero di stimolare i processi di auto imprenditorialità: ci sono stati infatti momenti di riflessione e confronto dopo i giochi e le attività svolte. I ragazzi hanno potuto auto valutarsi, ma ricevevano anche alcuni feedback dagli altri del gruppo. Alcuni scoprivano le proprie potenzialità, chi rivalutava le proprie capacità.

Danilo: Penso che il modello possa stimolare i processi e le abilità tramite i giochi che sono calati e specifici proprio per lo sviluppo di 4 competenze fondamentali per l’auto imprenditorialità e abilità connesse a queste.

La mia opinione è che il training consentirà, non solo ai giovani coinvolti, ma anche agli Youth Workers di avere maggior fiducia nelle loro capacità professionali, di interagire in maniera attiva con i giovani, con l’ambiente in cui lavora e le situazioni peculiari che si vengono a creare.
Come Youth Worker mi è sembrato che ognuno di noi si è sentito coinvolto nelle attività a pieno, e abbiamo potuto far riferimento anche alle nostre conoscenze ed esperienze passate. È un modello che serve a rendere consapevoli delle proprie capacità, delle proprie potenzialità e di come saperle sfruttare in base alle situazioni che dobbiamo affrontare.

2) Come è stato coordinato il lavoro degli Youth Workers provenienti da diversi stati europei e quali sono gli obiettivi raggiunti sinora? 

Gli Youth Workers con i quali abbiamo cooperato fanno parte delle associazioni partner SYNTHESIS (Cipro), e CYCLISIS (Grecia). Abbiamo scelto di coinvolgere 5 Youth Workers per ogni associazione.

Dopo un’iniziale conoscenza e alcune riunioni tramite mail e Skype meeting, a gennaio 2019 c’è stato il Teaching Training ad Aversa allo #Snodo Hub Cittadino, la nostra sede operativa. Quindici youthworkers hanno vissuto 5 giorni di formazione teorico/non formale condotti da educatori e formatori di grande esperienza proveniente da AIM e Studio Erresse (in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli).

Tra i temi affrontati: le competenze auto imprenditoriali, come rendere efficace la loro auto valutazione, i comportamenti osservabili, l’auto efficacia nel lavoro da youth workers. I giochi, protagonisti assoluti dell’evento, hanno facilitato anche lo scambio in lingua inglese.

Tra gli obiettivi che abbiamo raggiunto in gruppo, direi: l’incremento di interesse dopo una gita culturale a Napoli, l’aumento del divertimento grazie ad una serata Karaoke in tutte le lingue e, chiaramente, il soddisfacimento del gusto con la pizza!

Per quanto riguarda il progetto, invece, siamo riusciti ad ultimare due strumenti basati sui metodi dell’educazione non formale

  1. You(th) Stand UP! Educational Training Model - percorso educativo per lo sviluppo ed il potenziamento delle competenze imprenditoriali.
  2. You(th) Stand UP! Assessment - strumento di autovalutazione delle competenze imprenditoriali

E’ stato davvero costruttivo cooperare con tutti loro in questi 19 mesi: ora ci aspettano i Multiplier Events ad Aversa e a Bruxelles: grazie a questi, potremo far conoscere i nostri risultati ad altri Youth Workers sperando che possa essere utile a molti.

3) L’Agenzia Nazionale per i Giovani, ente finanziatore del progetto, è stata anche coinvolta nella sua attuazione?

Con l’ANG abbiamo avuto diversi scambi e confronti. Sappiamo quanto è importante seguire le direttive Erasmus+, quindi per chiarire dubbi, sia nostri che dei partner: per questo ci siamo messe in contatto con il Dott. Cocco se si trattava di quesiti di natura economica e con il Dott. Gualtieri se di gestione delle attività del progetto.

Due incontri sono stati davvero significativi: il 5 marzo 2018 a Roma, il Kick-off e General Monitoring Meeting, KA 2015 Partenariati Strategici Roma, tenutosi presso lo "Spazio Europa, gestito dall'Ufficio d'informazione in Italia del Parlamento europeo e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea". L’attività ha fatto sì che potessimo non solo confrontarci con la Dott.ssa Tinaburri ed avere eventuali informazioni su una migliore gestione di un Partenariato Strategico, ma soprattutto mi ha dato la possibilità di conoscere i circa 40 rappresentanti di altre associazioni vincitrici. Abbiamo potuto scambiarci informazioni utili, emozioni, e direi sogni e prospettive future. In quella occasione gli esponenti dell’ANG hanno sottolineato l’importanza di cooperare, di conoscersi anche tra realtà italiane che grazie ad Erasmus+ stanno portando innovazione e buone pratiche per lavorare con i giovani e per i giovani.

E poi a maggio 2018 You(th) Stand Up! è stato selezionato in maniera casuale dal database ANG per una visita denominata “On the spot check during activity”. La Dott.ssa Tinaburri è venuta a Caserta, all’incontro c’eravamo io, Paola, Umberto e Giovanna. Dal confronto in questa occasione è stato deciso di snellire il modello educativo che avevamo immaginato in fase progettuale per renderlo più smart ed efficace. È importante il monitoraggio, dai feedback che si ricevono e dalla flessibilità che si è pronti ad attuare si creano sinergie.

4) Il 5 e il 6 giugno a Cipro si è tenuto lo Steering Committee di Youth Stand Up: che impatto ha avuto sul progetto? Quali sono le tue aspettative riguardo la sua fase finale?

Intanto ringrazio Alexis per l’ospitalità e Synthesis per averci accolto nella loro associazione (e per avermi permesso di fare il caffè espresso).

La riunione è stata proficua, siamo in fase finale del progetto e condividere programmazione e scadenze è stato fondamentale. Ero già convinta, questa è stata l’ennesima conferma, che questo partenariato funziona, e siamo persone a cui piace lavorare, lavorare bene, con flessibilità e rispetto dei tempi. E sappiamo coniugare questo al divertimento. Non sono mancati giochi durante il meeting e passeggiate per Cipro dopo il lavoro. Il bello dell’ esperienza Erasmus+ è che ti fa entrare immediatamente in contatto con popoli e culture.

Inoltre, abbiamo avuto modo di confrontarci su progettazioni prossime che possono coinvolgerci nei prossimi mesi. Per quanto riguarda il modello, abbiamo in cantiere un tour nelle scuole della Campania. Stay tuned!