Non profit: per l’Istat un settore che cresce

di Giuseppe Meccariello

Secondo il rapporto Istat presentato a Bertinoro, le istituzioni attive nel Terzo settore sono aumentate del 2,1% nel 2017

IstituzioniNonProfit

Durante la XIX edizione delle Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile, consueto appuntamento di AICCON - Associazione Italiana per la promozione della Cultura della Cooperazione e del Nonprofit, il Centro Studi dell’Università di Bologna, tenutosi  tra l’11 e il 12 ottobre 2019, l’Istat ha presentato l’ultima rilevazione sulla “Struttura e profili del settore non profit”, aggiornata al 2017. Secondo il Documento, in cui è riportato il numero delle istituzioni non profit e dei dipendenti attivi, divisi per settore e per regione di provenienza, in quell’anno si è registrata una crescita generale del settore.

Prospetto 1

In particolare, gli enti non profit attivi in Italia sono aumentati del 2,1% rispetto al 2016: sono 350.492 e impiegano 844.775 dipendenti  (addirittura il 3,9% in più).  Come segnalato anche da CsvNet, il dato è ancora più rilevante se confrontato alla registrazione del 2001, quando gli enti erano 235 mila (+49% in 16 anni). L’espansione si registra su quasi tutto il territorio, ma in particolare al Sud, dove supera il 3% (seguono il Nord-Ovest e il Centro rispettivamente con il 2,4% e il 2,3%). La Campania registra un aumento del 7,2%, seguita dal 6,6% del Molise. Dati negativi si riscontrano solo per le istituzioni in Sardegna e in Puglia, con il -5,6% per la prima e il -1,2% per la seconda.

Diversa la situazione dei dipendenti per i quali, nonostante un aumento generale, soprattutto al Centro (+5,3%), si riporta un notevole calo in Basilicata (-12%, dipeso principalmente dal trasferimento di alcune istituzioni in altre regioni), ma anche in Valle D’Aosta (-3,5), Sicilia (-2,0%) e Umbria (-0,2%). Il Settentrione resta, però, la sede “preferita” dagli enti non profit, con il 50% delle Istituzioni attive e il 57% dei dipendenti occupati.

Prospetto 2

L’incremento riguarda quasi tutte le forme giuridiche nel settore, con un primato registrato da Associazioni riconosciute e non (+2%);  unica eccezione le Fondazioni, con il -0,9%. I dipendenti aumentano, invece, in ogni categoria, registrando la crescita maggiore (+9,3%) sempre nelle associazioni.  Le associazioni sono anche la forma giuridica “prescelta” dalla maggior parte degli enti non profit: l’85,1% di questi è infatti composto da associazioni. Anche in questo caso le Fondazioni registrano il dato più basso, con il 2,1%.

Quali sono, invece, i settori preferiti dalle istituzioni?  Il settore “Cultura, sport e ricreazione” raccoglie ancora la maggioranza delle istituzioni (64,5%), seguito da assistenza sociale e protezione civile (9,2%). Aumentano, rispetto al 2016, soprattutto gli enti attivi nei settori delle relazioni sindacali e rappresentanza interessi e dell’istruzione e ricerca (+3,7%) e della cooperazione e solidarietà internazionale (+3,5%). I settori che, in percentuale, accolgono un numero maggiore di dipendenti  sono “Istruzione e ricerca” e “Sviluppo economico e coesione sociale”. Il 90% delle istituzioni attive in settori come quello della cultura, sport e ricreazione, della filantropia e promozione del volontariato e dell’ambiente, invece, opera senza impiegare personale dipendente per lo svolgimento delle proprie attività.

A proposito di dipendenti: l’incremento maggiore si registra per i lavoratori a tempo determinato (+24,5%). Leggerissimo decremento per i lavoratori a tempo indeterminato (-0,1%), che però resta la tipologia contrattuale più frequente nel settore non profit (79,6%); la differenza tra regime orario a tempo parziale e a tempo pieno è meno accentuata, con una leggera propensione per il primo (53,8%).

Prospetto 9

Le donne costituiscono la maggioranza dei lavoratori impiegati nel settore: la “quota femminile” è infatti pari al 71,7%. Nelle regioni del Nord, le donne rappresentano oltre il 74% dei dipendenti; una differenza che si assottiglia al Centro e al Sud, dove la percentuale di uomini impiegati cresce. Per quanto riguarda il titolo di studio, l’Istat ha evidenziato che i dipendenti delle istituzioni non profit nel complesso presentano livelli d’istruzione superiori alla media nazionale: il 31,9% di questi ha almeno una laurea triennale, mentre il 33,5% è costituito da diplomati di scuola secondaria superiore. Nel 2017 si è registrato anche un aumento dei dipendenti stranieri, pari al 7%: un dato che testimonia una tendenza all’internazionalizzazione del settore. In particolare, l’8,6% del totale dei dipendenti (italiani e non) proviene da paesi Ue (eccetto l'Italia) e il 4% da paesi extra Ue.

(Fonte: Struttura e profili del settore non profit 2017 - Istat - 11/10/2019)