Suore moderne sulle tracce dei giovani

di Monica Scotti
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Nel venunesimo secolo anche le suore cambiano pagina frequentando il corso "Animazione vocazionale per suore". Quali le materie? Segreti del trucco e degli alcolici, internet, social network, cosmetici, pub e discoteche .... La missione? Capire i giovani dei nostri giorni. (Monica Scotti)

Suora

Volto incorniciato da un velo o magari dalla ben più “appariscente” cornetta* per nascondere, in segno di modestia, i capelli; abito lungo, mai troppo aderente; crocifisso al collo; volto “acqua e sapone”, sereno ma all’occorrenza severo. Stando all’immaginario collettivo sono più o meno queste le caratteristiche che ci si aspetta di trovare in una suora, ovvero una donna che in quanto “sposa di Cristo”, ci si raffigura intenta alla preghiera solitaria o all’assistenza del prossimo bisognoso, lontana anni luce dal mondo reale fatto di tentazioni, divertimenti e trasgressione.

Ammesso che le cose stiano davvero così, pare non resteranno immutate a lungo perché dai monasteri d’Italia è ormai partito un segnale chiaro e forte che invita alla “modernizzazione” e all’avvicinamento delle religiose alla vita di chi con i voti di “obbedienza, povertà e castità” non ha nessuna dimestichezza. L’obbiettivo primario? Intercettare i giovani. E’ in partenza a Roma, infatti, un seminario internazionale della durata di una settimana organizzato dall'Istituto Superiore di Scienze Religiose del Regina Apostolorum che punta a ridefinire il concetto di evangelizzazione giovanile.

Il corso si chiama "Animazione vocazionale per suore", prevede giorni di preghiera, ascolto, dialogo e condivisione di esperienze ma anche (ed è questo l’aspetto che ha fatto scalpore) l'approccio, per le religiose, ai segreti del trucco e degli alcolici. I titoli di alcuni moduli didattici la dicono lunga: “da Internet al convento”; “promotori vocazionali tra i cosmetici e i pub”; “capire la ragazza dei nostri giorni” etc. Insomma, se è vero che “per vincere una battaglia occorre conoscere il nemico”, allora per capire i giovani e cosa li tenta bisogna imparare a comunicare con loro e ad osservare il mondo dalla loro prospettiva: anche saper applicare un ombretto o conoscere la ricetta dei cocktail più alla moda può tornare utile.

Questa è solo l’ultima, in ordine di tempo, delle iniziative che aspirano ad utilizzare a scopo evangelico quegli stessi strumenti che fino a poco tempo fa venivano additati come “invenzione del demonio”.Ma se la Chiesa si mette a studiare cosa piace ai ragazzi e come utilizzare le nuove tecnologie, quelle stesse tecnologie non stanno a guardare. E’ stato, infatti, realizzato un software pensato per scuole e genitori dal nome piuttosto esplicativo, God Block, che filtra i contenuti religiosi di internet in modo tale da non esporre gli internauti più giovani a  contenuti propagandistici religiosi. Insomma, le suore “moderne” sono avvisate.