Berlino venti anni dopo. We are the people

di Ornella Esposito

Oggi Berlino è un’altra città, un’altra storia, ma nessuno deve dimenticare il passato, quel gigantesco muro che ha diviso il mondo, negazione assoluta della democrazia senza la quale non c’è vita né speranza per il futuro. (Ornella Esposito)

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Alexanderplatz 1990-2010. Sono passati vent’anni dalla caduta del muro e fa un certo effetto capitare a Berlino venti anni dopo. In ogni parte della città si può trovare un manifesto,accanto a quello di un concerto rock o della Berliner Philarmoniker, che ricorda il fatidico giorno, quello che segnò per sempre la storia del mondo intero e che suggellò la fine della guerra fredda.

Il muro di Berlino, anche dopo vent’anni, trasuda lacrime e sangue. Trovarsi sulla linea che divideva il mondo dell’est da quello dell’ovest fa riflettere, così come la mostra, intitolata We are the people, allestita in Alexanderplatz che percorre le fasi della caduta del muro.

Essa è divisa in tre sezioni: Il Risveglio, La Rivoluzione e l’Unità. La prima sezione mostra gli albori del cambiamento e li fa risalire al 1980, quando i concetti di libertà di opinione, democrazia e pluralismo iniziarono a diffondersi tra i giovani grazie anche ai movimenti per i diritti umani. La seconda sezione mostra gli scontri ed i tentativi di repressione delle proteste pacifiche da parte della Stasi, la crudele polizia tedesca.

La terza sezione mostra la campagna elettorale del 1990 per i primi scrutini liberi, ed evidenzia che il processo di riunificazione è stato graduale e molto faticoso. Dell’esposizione colpiscono soprattutto le immagini, dalle quali si evince che i protagonisti dell’epocale cambiamento sono stati in gran parte i giovani, portatori di idee nuove e pacifiche e dannatamente coraggiosi.

Oggi Berlino è un’altra città, un’altra storia, ma nessuno deve dimenticare il passato, quel gigantesco muro che ha diviso il mondo, negazione assoluta della democrazia senza la quale non c’è vita né speranza per il futuro. Se vi trovate nei paraggi di Berlino, dopo aver ammirato l’orologio del mondo in Alexanderplatz, tuffatevi nel viaggio verso la libertà perché la memoria è importante e necessaria affinché gli orrori del passato non ritornino mai più.