Mario Monicelli e Canale Monterano: tra sogno e realtà, tra vita e vissuto

di Anna Laudati

E' morto Mario Monicelli. Si è gettato dal quinto piano dell'ospedale S. Giovanni di Roma dove era ricoverato a causa di un tumore alla prostata. Aveva 95 anni. La notizia è di quelle che riescono ad interrompere i programmi televisivi e che di sicuro fanno e faranno riflettere. Ma come spesso accade, nella notizia c'è anche un'altra notizia, probabilmente leggibile solo da chi ha vissuto, vive o semplicemente ha visitato Canale Monterano. (Sara Pulvirenti)

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Spesso si parla di industria cinematografica ed alcuni si chiedono come sia possibile unire la parola industria, così materiale e poco poetica, ad una realtà “sognante” come quella del cinema. Bé, la risposta nel caso di Canale Monterano è chiara e scorre silenziosa da 29 anni tra i canalesi. Nel 1981 Monicelli girò il film “Il Marchese del grillo” proprio a Monterano: Alberto Sordi, Flavio Bucci, lo stesso registra camminavano all'interno del nostro territorio, arricchendo quell'infinito album dei sogni su pellicola di un ulteriore capitolo, questa volta legato proprio al nostro paese. Le comparse, le maestranze, tutti impegnati per realizzare quello che sarebbe diventato un classico della commedia all'italiana.

Se qualcuno di noi pensa a Frà Bastiano non immagina Holliwood, né tanto meno Cinecittà: pensa proprio a Monterano. E lo fa non solo se abita a Canale o nelle vicinanze. Lo fa a priori, anche se magari non sa neanche che esiste un paese chiamato Canale Monterano. Ecco questo è forse il significato più tangibile dell'industria cinematografica. E' proprio l'industria cinematografica che fa sì che un'immagine presa da chissà quale parte di mondo, diventi di tutti. Diventi familiare. Diventi bella. E continui a vivere per anni, tanto che, dopo più di un quarto di secolo, la stragrande maggioranza dei turisti che passano sul pianoro della città morta non possono non dire “Che bello! Questa è la chiesa del Marchese del Grillo. C'è ancora il fico lì dentro!”

Mario Monicelli è morto ma quello che lascia a Canale Monterano è qualcosa che va oltre la sua morte. E' per questo che va ringraziato in modo speciale, anche se magari nessuno di noi ha mai avuto la possibilità di conoscerlo. Se Canale Monterano non è un paese come tanti altri, un po' di merito è anche il suo e di quell'industria cinematografica da un lato così poco poetica ma dall'altro generatrice di sogni che vanno oltre il semplice vissuto. Che vanno oltre il reale, poichè sono passato, presente e futuro. Siamo noi!