Spadafora: Volontariato italiano tra i più dinamici e competenti, ma necessario rivedere il sistema di certificazione delle competenze”

di Giuseppe Meccariello

Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ha parlato del mondo associativo italiano, del Bando Fermenti e di apprendimento non formale in un’intervista di “Comunicare il Sociale”

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La lunga intervista a Vincenzo Spadafora, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con delega alle Pari opportunità, politiche giovanili e servizio civile universale, contenuta nell’ultimo numero del mensile di CSV Napoli sul mondo del Sociale e del Terzo Settore, si è concentrata sui vantaggi e le opportunità offerte dal Volontariato e dal Servizio Civile per i giovani, ma anche sugli ostacoli e le sue problematiche principali.

Nell’intervista, Spadafora, che ha definito il mondo associazionistico italiano “tra i più dinamici e competenti a livello mondiale”, si è focalizzato sulle opportunità offerte dal Servizio Civile Universale. I ragazzi che svolgono il servizio civile presso uno di questi enti, per il Sottosegretario, arricchiscono enormemente il proprio bagaglio culturale e anche professionale. “Un giovane italiano non ha nulla da invidiare al suo coetaneo europeo” ha sostenuto, ma è necessario individuare strategie più concrete e calibrate su un arco temporale medio-lungo.

“È impellente l’esigenza di passare ai fatti e, per avvicinare i giovani alla cittadinanza attiva, gli obiettivi irrinunciabili sono due: coinvolgere (davvero e non pro forma) i ragazzi nei percorsi decisionali e offrire loro occasioni di crescita concrete” ha spiegato Spadafora, secondo cui dei passi sono già stati compiuti con la costituzione del Consiglio Nazionale del Giovani dello scorso marzo e la pubblicazione del bando Fermenti. Una delle azioni da mettere in campo ora riguarda l’introduzione di un sistema di validazione e certificazione delle competenze operativo e funzionale, che superi la distonia tra il c.d. ‘libretto formativo’ ed Europass in modo tale che i cittadini italiani possano vedere riconosciute le competenze individuali in tutta Europa con un unico dispositivo istituzionale. “Nel nostro Paese, si trovano in condizione di ‘low skills’, oltre 13 milioni di persone. È una importante fetta della popolazione che si espone al rischio di scontare svantaggi economici e sociali. E credo che, su questo, gli sforzi devono essere anzitutto culturali”.

Una proposta interessante riguarda la maggiore considerazione del cosiddetto “apprendimento non formale”, non ancora correttamente riconosciuto in Italia, dove per Spadafora si dà ancora troppo peso soltanto a diplomi e certificati. “Ma assenza di titoli e qualificazioni non significa non saper fare nulla o non conoscere nulla” ha detto “Il supporto di operatori professionali è essenziale per rimettersi in gioco e capire che non è mai troppo tardi per imparare. Il compito del sistema è dire a queste persone “siete in grado, avete delle competenze e vi daremo una certificazione”.

Sulla reintroduzione della Leva e del Servizio Civile Obbligatori infine, Spadafora ha le idee chiare: “Smettiamola con questi rimandi ai tempi che furono” ha sostenuto “Il servizio civile è oggi un’opportunità bellissima che i giovani hanno e possono scegliere liberamente, senza dover sottostare a regole paternalistiche che oggi sono fuori dalla storia”. Per il deputato italiano, la leva obbligatoria nell’Italia di oggi sarebbe un freno alla creatività e all’intraprendenza dei giovani.

(Foto: Agenzia Dire)