Giovani: Dadone: "Per occupazione integrare scuola e formazione"

di Redazione
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Servizio civile Universale volano per percorsi occupazione

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Si è svolta martedì 29 marzo l'11°Commissione Lavoro, relativa all'indagine conoscitiva sui canali di ingresso nel mondo del lavoro e sulla formazione professionale dei giovani: stage, tirocinio e apprendistato, nel corso della quale il Ministro per le politiche giovanili e il Servizio Civile Univerale, on. Fabiana Dadone, è stata audita. 

"In Italia per le giovani generazioni non solo si è bloccato ma si è addirittura invertito il cosiddetto "ascensore sociale", con un trand che si dirige pericolosamente verso il peggioramento delle proprie condizioni sociali e di lavoro. Per questo occorre puntare sulla formazione e su nuove e più efficaci modalità di collegamento tra formazione e lavoro." - spiega la Ministra Dadone.

"Oggi la scuola deve riuscire a creare quel ponte importante con il mondo del lavoro: a tal fine, abbiamo deciso, come ministero, di creare hub a livello territoriale che abbiano la capacita' di far incontrare domanda e offerta di lavoro inserendola nel contesto produttivo del territorio e ridurre lo skill mismatch che ostacola la transizione dei giovani dal mondo della formazione a quella del lavoro", ha aggiunto la ministra. - "Un'efficace integrazione tra lavoro e formazione, realizzabile anche attraverso l'apprendistato, puo' costituire un canale strategico di ingresso dei giovani nel mercato del lavoro, semplificando al contempo le procedure operative, esigenza emersa anche in questa sede. Attualmente - ha specificato Dadone - siamo a poco piu' di 300 mila attivazioni di contratti di apprendistato professionalizzante e ad una quantita' del primo e terzo tipo decisamente minima".

La Dadone ha, quindi, detto che tra le novità allo studio c'è quella di giungere ad una attestazione delle competenze, "una sorta di certificazione che sia però omologato in tutte le Regioni, per quanto riguarda il Servizio civile. Il Servizio civile - ha spiegato - riduce il tasso di inattività e alza quello dell'occupazione giovanile. Uno studio ha dimostrato come 6 volontari su 10 risultano occupati alla fine del loro percorso".

"A preoccupare - ha quindi concluso - è il fatto che in Italia il cosiddetto ascensore sociale, come certificato dall'ultimo rapporto Istat 2020, non è solo bloccato ma funziona al contario, cioè non si sale ma si scende. A questo va aggiunto che solo la percentuale più ricca della popolazione ha più opportunità e come ha dimosgtrato l'Ocse, nel nostro paese una persona che vive nella fascia del 10% delle famiglie più povere ha bisogno anche di dieci generazioni per raggiungere un reddito medio".