Nel beneventano penitenza collettiva: i riti settennali tra devozione ed emozione

di Anna Laudati
Stampa

Il giorno dopo Ferragosto hanno avuto inizio a Guardia Sanframondi i tradizionali riti settennali, pratiche religiose di penitenza in onore della Madonna dell’Assunta che trasformano, per una settimana, il piccolo paesino del beneventano in un vero e proprio teatro. (Ornella Esposito)

guardia_sanframondi

I riti settennali, celebrati appunto ogni sette anni, richiamano non solo migliaia di persone comuni ma anche le più importati televisioni del mondo oltre a tanti studiosi di antropologia. Nel 2003 accorsero le reti della BBC, CNN e Al Jazeera curiose di assistere, a detta di Marino Niola, ad uno dei riti religiosi più interessanti d’Europa che, secondo alcuni, affondano le origini nei culti pagani precristiani mentre, secondo altri, nel periodo medioevale intorno al 1260.

Fatto sta che per una settimana, i quattro rioni del comune si alternano in rappresentazioni a tutto tondo di scene dell’antico e del nuovo testamento o inerenti la vita dei santi. Il culmine dei riti si raggiunge la domenica quando dalla cappella del Sangue Sparso, prendono il largo per le viuzze del paesino i battenti, ossia uomini vestiti di bianco con il volto incappucciato che, in segno di penitenza, si percuotono per ore il petto con una spugna cui sono attaccati ben trentatrè spilli (trentatrè gli anni di Cristo). I battenti sono volontari e nessuno ne deve conoscere identità; accanto a loro sfilano degli assistenti che gli aspergono il petto con il vino bianco per alleviare il dolore degli spilli.

I riti settennali sono qualcosa di più di una semplice manifestazione di religiosità, essi hanno svolto per secoli e svolgono tuttora un’importante ruolo nel processo di formazione e mantenimento dell’identità individuale e soprattutto collettiva. Ad essi vi partecipano tutti, anziani ma anche bambini e giovani, questi ultimi, pronti ad accogliere dalle mani dei “penitenti” le antiche tradizioni grazie alle quali possono sviluppare il senso di appartenenza a qualcosa, sentimento che oggi la necessaria e,talvolta, insidiosa modernità con il suo esasperato individualismo tende a mortificare nelle giovani generazioni.

 Guarda i video amatoriali realizzati da Monica Scotti: