Inaugura la Fondazione Noesi per l'Arte Contemporanea

di Anna Laudati
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di redazione

exibartsegnala20071018143240.jpg La Fondazione Noesi per l'Arte Contemporanea inaugura la propria attività, con una mostra dal titolo Prima e dopo il "bilancio", appunti (o tracce) per una collezione, ovvero. (s).punti per un nuovo inizio.
Accogliendo il pubblico nella suggestiva cornice martinese, la Fondazione mostrerà alcune delle opere conservate durante l'attività dello Studio Carrieri, tra cui: Pino Pascali, Antonio Paradiso, Mimmo Conenna, Nicola Carrino, Fernando De Filippi, Piero Di Terlizzi, Silvio Wolf, Alfredo Jarr, Carlo Guaita, Per Barclay, Emilio Fantin, Maurizio Cattelan, Bernard Joisten, Tommaso Tozzi, Maurizio Arcangeli, Mario Schifano, Orlan, Giuseppe Desiato, Stelio Maria Martini, Giuseppe Chiari, Joseph Beuys, Pietro Coletta, Fabrizio Plessi, Mauro Staccioli, Rammellzee, IFP, Urs Luthi, Keith Haring, Ronnie Cutrone, Daze, Phase Too, Futura2000, Ero, Mario Cresci, Christina Kubisch, Peter Grass, Wolf Wolstell, Fabio Donato, Leonardo Mosso, Remo Remotti. Ma, in particolare, verrà esposta al pubblico la celebre "Trappola" di Pino Pascali, un'opera che ormai è l'emblema paradigmatico di una ricerca artistica che rimane a ridosso fra la tradizione territoriale ed il lavoro di scoperta e di rinvenimento internazionale, e quindi simbolo della contemporaneità sia in Italia che all'estero.

La Fondazione Noesi per l'Arte Contemporanea - nascendo sull'eredità dell'esperienza dell'Associazione Amici dell'Arte Studio Carrieri, che tra gli anni Settanta, Ottanta e Novanta ha svolto un'intensa attività di promozione culturale, con particolare attenzione ai movimenti artistici più innovativi (arte come partecipazione sociale e le origini del Medianismo) - nella prima fase del suo sviluppo si pone l'obiettivo di consolidare un programma culturale improntato sul fronte dell'arte pubblica, della ricerca e della didattica artistica e mediale.


A questo scopo, la Fondazione intende rivolgersi a quelle istanze positive provenienti da una nuova considerazione della modernità.Sin dalla sua intestazione, la Fondazione ha voluto insistere su un'arte che badi molto al nous, ovvero all'atto stesso dell'intendere artistico, e quindi considerare effettivamente l'azione della noesis come il gradino più alto della conoscenza artistica. Un'opera d'arte come oggetto volontario, che riesce a stimolare l'intellezione, pensando alla radice antropologica di esso come ad una totalità aperta e sempre pronta ad interagire col pubblico.

La Fondazione considera ogni gesto artistico, ogni azione, ogni performance, ogni evento che ha lasciato una traccia nel percorso attivo e trentennale dello Studio Carrieri come un atto di consapevolezza culturale, in grado di sviluppare altri eventi ed altre forme propositive ed energetiche.Nei due giorni di inaugurazione, i rappresentanti delle istituzioni insieme a critici e storici dell'arte di varie generazioni sono invitati a discutere del futuro dell'arte contemporanea, della funzione delle Fondazioni, delle questioni del globale e del locale e anche del passaggio storico cruciale che va dagli anni Settanta agli anni Ottanta, con un particolare riferimento a quelle tendenze ed a quegli stili artistici che sono passati dalla tradizione del moderno all'irruenza della neo-modernità.


Nella sede dell'Ex Palazzo dell'Università (Sala di Rappresentanza Associazione Artigiana, Piazza Plebiscito 17) si svolgeranno due giornate di colloqui, che in qualche modo tenderanno ad evocare gli Incontri di Martina Franca, che la Galleria Carrieri organizzava tra gli anni '70 e '80, con la seguente scaletta: