Roma. Premio giornalistico Riccardo Tomassetti: una vittoria tutta al femminile

di Anna Laudati

Si è svolta ieri nella capitale la Cerimonia di proclamazione del premio per giovani giornalisti scientifici che ha visto trionfare le donne: la divulgazione scientifica del futuro è nelle loro mani. Premiate le giovanissime Daniela Sala da Milano, Valentina Arcovio da Rossano, la napoletana Adele Sarno e Silvia Finazzi. Infine, un premio molto speciale è andato a Silvia Bencivelli. (Caterina Ferrara

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Un successo tutto rosa quello di ieri a Roma, dove presso l’Aula Montalenti dell’Istituto di Genetica dell’Università la Sapienza si è svolta la cerimonia conclusiva della terza edizione del Premio Giornalistico Riccardo Tomassetti dedicato ai giovani divulgatori scientifici. Sei nomi per sei donne talentuose che con la loro vittoria hanno dimostrato che la cultura scientifica nel nostro paese non è più un patrimonio esclusivamente maschile. L’evento ha visto la presenza di un ospite speciale, lo scienziato Pier Paolo Pandolfi dell’Harvard Medical School di Boston, che con la sua lecture ha illustrato i risultati dei suoi studi sui meccanismi genetico - molecolari alla base della leucemia promielocitica acuta (APL), grazie ai quali si è aperta una nuova strada nella lotta contro i tumori.

A presiedere la giuria del premio è stato Francesco Marabotto (caporedattore dell’Ansa) che ha valutato e selezionato i lavori insieme a Gerardo D’Amico (RAI), Elisa Manacorda (Galileo), Carla Massi (Il Messaggero), Daniela Minerva (L’Espresso), Laura Ulizzi (docente del Master SGP – Sapienza Università di Roma) e Daniele Vulpi (Repubblica.it). Hanno concorso al premio, dedicato alla memoria del giornalista scientifico scomparso nel 2007 a soli 39 anni, i giovani impegnati nella diffusione delle ricerche e delle terapie innovative che cambieranno la salute delle nuove generazioni. Realizzato con il sostegno di Pfizer, la prima compagnia biofarmaceutica al mondo, e promosso dal Master “Le Scienze della vita nel Giornalismo e nei rapporti Politico - istituzionali (SGP)” dell’Università la Sapienza, il premio è stato più che meritato dalle vincitrici.

La più giovane è Daniela Sala, nata a Milano il 23 giugno 1986, giornalista praticante per Futura, la testata on-line del Master di Giornalismo di Torino, che insieme ad Alessia Cerantola anch’essa giornalista praticante per Futura, e collaboratrice di Radio 110 (web radio dell’Università di Torino) e del settimanale Internazionale, è autrice del servizio "Odissea RU486", in cui è stato affrontato il difficile argomento della pillola abortiva. Altra giovanissima è Valentina Arcovio, ventiseienne di Rossano che ha ottenuto la vittoria grazie al suo pezzo pubblicato su la Stampa dal titolo "Così ho spiato nel mio futuro", attraverso il quale ha descritto capacità predittiva, limiti, potenzialità e ricadute bioetiche dei test genetici. La napoletana Adele Sarno ha, invece, ricevuto il premio per il suo articolo "PMA e farmaci, boom di scambi online in bilico tra solidarietà e mercato nero", pubblicato su Kataweb e incentrato sul tema della procreazione medicalmente assistita. Adele, classe 1979, è redattrice del portale Kataweb e collabora con La Repubblica per l’inserto Salute e con il settimanale L’Espresso. La quarta vincitrice è di Iseo ed è Silvia Finazzi che è stata particolarmente apprezzata dalla giuria per il coinvolgimento del punto di vista sociale sulla malattia trattata nel suo articolo "Sclerosi multipla sulla strada della ricerca" apparso sul mensile Come Stai.

Infine, un premio molto speciale è andato a Silvia Bencivelli. Si tratta di un premio dedicato alla divulgazione scientifica e sociale sull’HIV/Aids e promosso dalle Associazioni di lotta alla malattia Anlaids, C.I.C.A., Nadir e Positifs, istituito in considerazione della speciale attenzione che Riccardo Tomassetti dedicò a questa delicata tematica nell’arco della sua carriera giornalistica. Nata a La Spezia, Silvia collabora con Rai Radio 3 per la redazione e la conduzione del quotidiano scientifico Radio 3 Scienza ed è stata insignita del premio proprio per il servizio per l’emittente radiofonica, dal titolo: "HIV, ancora tu?"

Un’iniziativa, dunque, quella del Premio Tomassetti, che ha messo in risalto gli sforzi e le capacità dei giovani del nostro Paese nel tentativo di diffondere un’informazione scientifica di qualità. Un riconoscimento ed un incentivo al quale dovrebbero sommarsene tanti altri in questa fase così avanzata della ricerca scientifica. Come lo stesso Pier Paolo Pandolfi ha dichiarato nel corso della cerimonia “siamo in un momento d’oro della ricerca bio-medica, è importante che ci sia un’adeguata informazione, in modo che ci si appassioni a ciò che sta succedendo, ed è perciò importantissimo che le nuove leve tra i comunicatori di professione siano incentivate a raggiungere il massimo livello qualitativo nella divulgazione medico-scientifica”.