"Nessuno calpesti la ricerca"

di Redazione

Chi entra nello stand della Regione Toscana, alla Fortezza da Basso dove da ieri e' in corso il Festival della Creativita', rischia di ritrovarsi sotto i piedi una cinquantina di facce sorridenti. Ragazzi e ragazze, occhiali o barba, giovani e meno giovani sorridono dalle foto appiccicate sulla moquette rosso fuoco dello stand: sono le foto di alcuni dei 260 ricercatori precari del CNR di Firenze che hanno scelto di affidare a questo insolito percorso la loro protesta. Sorridono, ma la loro spensieratezza e' solo apparente: se tutto va bene, nel giugno del 2009 solo per 30 di loro ci sara' un posto di lavoro. Per gli altri sara' obbligato il passaggio dalla precarieta' alla disoccupazione.

Spiegano due ricercatrici che "i 260 precari dell'area di ricerca del CNR di Firenze che raccoglie, nel polo di Sesto, centri di eccellenza in chimica, fisica, biologia, sono il 42% del totale dei dipendenti CNR.

Interi centri sono mandati avanti da personale con contratto atipico. Cosi', per esempio, il Centro di microscopia elettronica, che di precario ha anche il direttore pro tempore.

Tutti centri la cui attivita' rischia la paralisi". A far precipitare una situazione gia' critica, e' un emendamento del decreto Brunetta che limita, dal giugno 2009, la possibilita' di rinnovo dei contratti e blocca il turn over. Un turn over gia' praticamente inesistente. "Il decreto Brunetta - dicono i ricercatori - si inserisce in una situazione gia' drammatica.


Il CNR, a livello nazionale, conta oltre 900 posti vacanti e da circa dieci anni non vengono piu' fatti concorsi. Si calcola che il rapporto fra nuovi assunti e ricercatori che vanno in pensione sia di 20 a 300. Dagli ultimi bandi di concorso, che sono sempre effettuati a livello nazionale, Firenze non ha avuto nemmeno un posto".

Fonte AGI