L’American dream di Davide Tammaro

di Alessandro Etzi

Tra Boston e New York per il jazz. (Alessandro Etzi)

davide_tammaro_1 Il sogno americano può assumere tante forme: per qualcuno era fatto di lunghe highway, da percorrere in auto o moto, per altri era rappresentato dagli studios di Hollywood, mentre per Davide Tammaro il sogno americano corre sulle corde della sua chitarra.

Ventottenne partenopeo trapiantato da qualche anno negli Stati Uniti, Davide di professione fa il chitarrista jazz, “perché in America, se dici che sei un musicista, nessuno ti chiede quale è il tuo lavoro”: dopo anni di sacrifici a Napoli, diviso tra gli studi liceali e quelli al Conservatorio di San Pietro a Majella, e dopo aver conquistato gli ambiti “pezzi di carta”, Davide decide di perseguire il suo sogno americano. “A Barcellona si svolgevano le audizioni per la Berklee University di Boston, una delle università private americane con i programmi di studio, nel settore della musica, più interessanti. Annualmente, organizzano una sorta di tour in numerose nazioni alla ricerca degli studenti più talentuosi, che si contendono l’accesso all’università e le Scholarship, le borse di studio, a parziale o totale copertura del percorso di studi. Io riuscì a guadagnarmi non solo l’accesso ma anche una borsa, ed il mio sogno americano iniziava a prendere forma. Quando sono arrivato a Boston ho iniziato a vedere le tante differenze, alcune veramente macroscopiche, tra il sistema d’insegnamento italiano e quello americano: oltreoceano i docenti sono sempre raggiungibili e disponibili, le strutture sono perfette e ricche di ogni ausilio, del resto la Berklee è una università privata. I corsi sono organizzati, come spesso si sente anche in televisione, in semestri, ed inizialmente rimasi colpito dal grande numero di studenti, divisi per strumenti e major, l’equivalente di un indirizzo di studio. Si suona molto, anzi sempre, con i compagni di studio e con i professori, la stessa università organizza molti concerti”.

davide_tammaro_2Nel 2012 Davide conclude gli studi, aprendo una nuova fase della sua vita in U.S.A “mi sono trasferito a New York, dove posso dire di svolgere il mio lavoro di musicista! Suono spesso nelle sale e nei locali, faccio da turnista anche con altri musicisti e naturalmente faccio anche lezioni private. Gli italiani nel settore della musica sono sempre molto apprezzati, del resto sia a Boston sia a New York si parlano linguaggi globali, nella musica e nella quotidianità. In estate uscirà il mio primo disco, che seguirà i demo che già girano da un po’: fare un disco per un musicista è l’equivalente del biglietto da visita, un modo per farsi conoscere e accreditarsi ulteriormente nell’ambiente”.

L’intervista con Davide si chiude con la più classica delle domande, cosa consiglierebbe ad un ragazzo che, come lui, vuole imparare il jazz negli Stati Uniti: “Gli consiglio di farlo, è una esperienza unica, non sai mai cosa può succedere, passare un periodo a studiare in un contesto così aperto a nuovi stili, con docenti preparati, ti fa crescere enormemente, come musicista e come persona. Certo, non è per nulla facile, bisogna organizzarsi e cercare un minimo di fondi: io ho impiegato un anno, tra il diplomarmi e la partenza negli States, per non fare troppo l’avventuriero”.

Per saperne di più Davide Tammaro.