Letteratura e tradimento in Azeirbaigian

di Alessandro Etzi

Le accuse ad Akram Aylisli, autore di Stone dreams. (Alessandro Etzi)

akramFB Taglie, censura, isolamento: nell'Azerbaigian moderno accade anche questo, perché è ciò che sta vivendo l'anziano scrittore Akram Aylisli, che al termine del 2012 ha pubblicato sulla rivista russa Druzhba Narodov(Amicizia tra i popoli) il romanzo Daş Yuxular (Stone Dreams).

Nel romanzo l'autore simpatizza con gli armeni e descrive alcune uccisioni di massa avvenute agli inizi del '900 nel Nakhichevan ed a Sumgait in epoca sovietica, e raccontando di "come un azero aiuta un armeno"(dichiarazione dell'autore al New York Times). Da gennaio il romanzo, scritto in russo, è stato ripreso dai media nazionali e sono iniziati i problemi per l'autore, che in breve tempo è stato accusato di tradimento e di avere insultato il popolo azero e quello turco. Il leader del partito Musavat, Hafiz Hajiyev, ha proposto una ricompensa di oltre 12.000 $ per chi avesse punito l'autore con il taglio delle orecchie, ricompensa ritirata dopo le proteste delle ambasciate straniere, mentre il parlamentare Nizami Jafarov ha proposto lo scorso primo febbraio di privare Aylisli della cittadinanza, e la vice-presidente della camera Muradova lo accusava di tradimento.

Il 7 febbraio il presidente azero Ilham Aliyev ha emanato un decreto con cui toglieva ad Aylisli la pensione presidenziale e l'onorificenza di autore del popolo, mentre l'autore confermava che la moglie, il figlio e la nuora erano stati licenziati dai rispettivi impieghi.

Comparato allo scrittore turco premio Nobel Orhan Pamuk, che aveva subito la condanna della sua nazione per aver scritto che "i turchi devono riconoscere il genocidio armeno", Aylisli nel romanzo narra di due uomini azeri che difesero dei loro vicini armeni durante i pogrom del secolo scorso.

Armenia e Azeirbaigian sono formalmente ancora in guerra per i territori contesi del Nagorno-Karabakh: Human Rights Watch ha detto di temere per la vita dell'autore per la libertà di espressione in Azeirbaigian, chiedendo al governo di porre fine a questa campagna di intimidazione. Il paese ė membro del Consiglio d'Europa.