Mostra d'arte. "Sogno un mondo per tutti"

di Anna Laudati

La mostra è stata inaugurata a Tivoli presso le Scuderie Estensi e sarà aperta al pubblico fino al 15 febbraio. Madrina dell’iniziativa è stata Gigliola Cinguetti, la quale ha esordito dicendo “Anch’io Gigliola Cinquetti sogno un mondo per tutti” (di Veronica Centamore)

 

Disabili: portatori sani di cultura . . . Quando si leggono frasi come questa ci si rende conto che non si è soli. Non si è i soli a pensare e a volere un mondo che sia per tutti e con questo s’intende ogni essere vivente. “Tutti viviamo in un mondo nostro. Ma se tu guardi il cielo stellato, ti accorgi che tutti questi mondi diversi si combinano, formando sistemi solari, costellazioni, galassie” (Paulo Coelho). Insomma, l’Universo. Il tutto. 

Sogno un mondo per tutti Parole e immagini per un futuro senza conflitti è il nome dato a una mostra d’arte e fin qui nulla d’eccezionale ma la meraviglia arriva quando si scopre che il titolo è stato dato da una ragazza disabile (intellettiva), la quale è anche una degli artisti di questa esposizione ma la cosa ancora più bella che rende questo evento speciale è la tematica principale della mostra, organizzata dalla comunità di Sant’Egidio (l’amicizia di questa comunità con chi è in difficoltà è diventata una costante. In particolare per coloro che soffrono di disabilità mentale), l’attenzione rivolta verso lo straniero, verso il chi è diverso da noi per provenienza.

Cioè, coloro che solitamente sono considerate come minoranze, bisognose di aiuto si prodigano per chi, a sua volta, condivide come loro un disagio ma stavolta un disagio diverso. Solitamente ognuno porta avanti la propria causa. I gay si battono per i loro diritti, i dipendenti Alitalia per il loro posto di lavoro, le vittime della mafia affinché vengano applicate le giuste pene per i danni subiti e invece stavolta i disabili non chiedono niente per se stessi ma reclamano l’attenzione su altre… diciamo categorie. Davvero eccezionale. La mostra è stata inaugurata a Tivoli presso le Scuderie Estensi e sarà aperta al pubblico fino al 15 febbraio. Madrina dell’iniziativa è stata Gigliola Cinguetti, la quale ha esordito dicendo “Anch’io Gigliola Cinquetti sogno un mondo per tutti”. Questa frase potrebbe sembrare scontata, anche banale forse ma non è così, per nulla. Non lo è perché chi la sente capisce di non essere solo, che a volere certe cose si è in tanti. Compreso chi “Non ha l’età” (rif a una nota canzone della cantante Ginquetti).

Accanto a ogni quadro una piccola descrizione di cosa l’autore volesse dire attraverso quelle linee, quei colori, quelle pennellate contrastanti che parlano di emozioni. Questo è stato ancora più bello. Sappiamo benissimo che l’arte è sottoposta alla teoria dell’interpretazione, che ognuno può vederci ciò che sente a seconda del suo punto di vista emotivo di quel momento ma questo ha fatto sì che si andasse incontro alla conoscenza dell’altro, quell’ altro che ha voluto dire e che molte volte non può esprimere diversamente un concetto, un’idea.

Quindi niente elucubrazioni mentali per fingersi fini esteti dell’arte pittorica ma semplicemente spettatori di una vita e dell’espressione di un’idea che quella vita, nonostante le mancanze (fisiche o mentali) li mette nella condizione di sentire ed esprimere. Sono stati  rappresentati  anche episodi drammatici come quelli dei roghi dei campi rom di Ponticelli, a Napoli, o degli immigrati  aggrappati ad una tonnara per non affogare. Lo sguardo degli artisti ha affrontato con partecipazione la cronaca, ma è stato capace di guardare oltre, è stato in grado di coinvolgere. L'arte, nel suo significato più ampio, comprende ogni attività umana  che, poggiando su accorgimenti tecnici, abilità innate e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall'esperienza, porta a forme creative di espressione estetica. Nella sua accezione odierna, l'arte è strettamente connessa alla capacità di trasmettere emozioni. E nulla è più emozionante dell’amore incondizionato di chi, nel suo piccolo, dimentica le sue pene per puntare l’attenzione su quelle di un altro.

 

In tanti in questi giorni- più di 5.000 persone - hanno   visitato la mostra  e hanno visto la propria idea sulla disabilità fatta a pezzetti – come  ha scritto  con ironia Riccardo Gazzillo -   lasciandosi  coinvolgere da Gli Amici(così di definiscono i ragazzi di Sant’Egidio) in un nuovo punto di vista sul mondo dei disabili e sul tempo che viviamo: uno sguardo lucido ed allo stesso tempo pieno di speranza”. Ha scritto una delle artiste, Sonia Sospirato: “Pace è lo sogno di popoli, io sogno un mondo, sogno un mondo per tutti, combatto per questo con i miei amici”Interviene anche Ramona Badesku delegata dal sindaco di Roma Alemanno alla cultura per portare la voce della sua gente, quella onesta che come tutti lavora, sogna e soffre in un posto che non è il suo ma che gli offre la possibilità di una vita dignitosa. Infine esibizione del gruppo folcloristico romeno “DOR CALATOR” che coinvolge tutti i presenti all’inaugurazione dimostrando che la musica ha una sola lingua, quella del ritmo indipendentemente dalla nazionalità.Che bell’esempio di integrazione. Impariamo dai disabili una volta tanto invece di considerarli sempre come persone “bisognose”di aiuto stavolta sono loro a dare una mano a noi su come capire e accogliere l’altro, il diverso da noi. L’Amico Gesù è quel Dio buono che "ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti"(1 Cor. 1,27).