Ansa Legalità: un portale moderno, che deve rimanere innovativo

di Anna Laudati
All’interno del portale l'albero di Falcone  (di Andrea Sottero)

 

ansalegalit.jpgRealizzato con il sostegno del ministero dell'Istruzione e con la collaborazione dell’ufficio scolastico regionale della Sicilia, il portale Ansa legalità (http://www.ansa.it/legalita/) si propone di diffondere la cultura della legalità, il rispetto dei diritti e la lotta alle mafie e la legalità tra gli studenti delle scuole Italiane medie e superiori italiane e le loro famiglie. Un obiettivo tanto lungimirante quanto difficile. Lungimirante perché uno dei pochi modi efficaci per combattere una mentalità -purtroppo ancora diffusa- che, quando non appoggia, copre l’illegalità e la criminalità organizzata con il silenzio, è proprio educare e informare i più giovani.

Solo un ragazzo che cresce con una conoscenza responsabile dei suoi diritti e dei suoi doveri, nonché delle conseguenze delle sue azioni, può diventare un cittadino onesto e conscio del suo ruolo nella società. Difficile perché nella società multimediale e iper-informatizzata di oggi, paradossalmente l’informazione seria fa fatica a raggiungere e interessare i più giovani. Il portale, però, ha alcune caratteristiche che lo rendono attraente. Innanzitutto la grafica, che pur facendo da cornice a notizie elaborate e battute dalla redazione della principale agenzia di stampa italiana, è meno seriosa e fredda di quella del portale Ansa. L’organizzazione delle notizie, poi, è strutturata oltre che per provenienza regionale, per aree tematiche che vanno ad interessare direttamente l’universo giovanile, dal problema del bullismo, a quello dell’alcool. Soprattutto, però, il portale è al passo con i tempi. Ad una sezione statica, con le notizie inserite dalla redazione e con alcune pagine dedicate all’approfondimento di particolari tematiche, come quella sui diritti, dove si possono scaricare il testo della costituzione italiana e i numeri utili da avere a portata di mano (compreso quello antiracket e antiusura e quello per contattare il corpo forestale dello stato), se ne affianca un’altra interattiva. Una  sezione dinamica, aperta ai contributi dei visitatori, in grado di stimolare dibattiti e un confronto continuo, in piena sintonia con le esigenze di chi, ormai abituato ai vari social network e affini, troverebbe noioso e poco utile un portale di vecchia concezione, non in linea con i dettami del web 2.0. Un grande albero al centro della homepage, l’Albero di Falcone, contiene i link alle sezioni dove gli utenti possono intervenire in prima persona: le varie foglie corrispondono a rispettivi temi, droga, sesso, sport, famiglia e giustizia, per citarne alcuni. Qui le notizie sono raccontate direttamente dalle parole, dalle immagini e dai video dei ragazzi che accedono al sito. E le foglie dell’albero, come in ogni pianta in salute che si rispetti, non possono che aumentare. 

Il portale è stato presentato solo all’inizio di questa settimana presso un’aula dell’istituto minorile Malaspina di Palermo. Ma è già attivo da alcuni mesi, durante i quali varie organizzazioni e associazioni che si battono contro la criminalità organizzata hanno dato il loro contributo alla sua crescita. La rete della legalità che il portale ha creato finora vede protagonisti l’associazione Libera di don Luigi Ciotti (che coordina a sua volta oltre 1500 associazioni antimafia), la FAI (la federazione delle associazioni Antiracket), l’associazione Addio Pizzo, la Fondazione Falcone e la Fondazione Borsellino attraverso il suo “Progettolegalità”. Alla manifestazione hanno partecipato il dirigente del Centro per la giustizia minorile Michele Di Martino, il presidente del tribunale per i minorenni Concetta Sole, il procuratore presso il tribunale per i minorenni Caterina Chinnici, il prefetto Giancarlo Trevisone, il sindaco di Palermo Diego Cammarata e il vicedirettore dell'ANSA Paolo Corallo, mentre i ministri Gelmini e Alfano hanno inviato messaggi che sono stati letti in sala.

La cornice del tribunale per i minori non è affatto casuale, visto che il portale vuole essere anche uno strumento per aiutare i minori detenuti a raggiungere una responsabilità civile piena che li accompagni una volta usciti dal carcere. Naturalmente, come tutti gli strumenti, non basta la sua esistenza per garantirne l’utilità e l’efficacia. Va usato giorno per giorno, arricchito e modellato all’occorrenza secondo le esigenze. La sfida è vedere se il sistema scolastico e il sistema giudiziario in primis sapranno farne un buon uso e insieme se chi gestisce il portale saprà leggere le aspettative e le esigenze del mondo giovanile per rendere il sito davvero attraente per il suo target di utenza.  Spingere un ragazzo a frequentare un portale internet, infatti, è partita persa se lui stesso non ci trova niente di interessante per cui valga la pena andarci e, soprattutto, ritornarci.