Michael Jackson è innocente. Lo ha dichiarato il ragazzino che all'epoca lo accusò

di Anna Laudati

Già assolto nel 2003, oggi dopo la morte di Michael Jackson, parla il ragazzo che lo accusò: “Non volevo mentire e distruggere Michael Jackson, ma è mio padre che mi ha fatto mentire.....“ Il funerale del re del pop è stato di una commozione unica  (di Sebastian Zappulla)

ansa_michael_jackson_fan_01.jpgVittoria totale per Michael Jackson. Il cantante è stato assolto da tutte le accuse dalla giuria californiana che aveva in mano il suo destino. Per dieci volte le parole "not guilty" (non colpevole) sono risuonate nel silenzio assoluto dell'aula: Jackson è stato assolto dai dodici giurati non solo dalle accuse di molestie sessuali ma anche dalle altre imputazioni minori. Una disfatta completa per il procuratore Thomas Sneddon, che ha visto crollare come un castello di carte tutte le accuse. «Giustizia è stata fatta - ha dichiarato Thomas Mesereau, il leader del team legale di Jackson - quest'uomo è innocente. È sempre stato innocente».

Jackson è quindi uscito dall'aula, dove per quattro mesi aveva vissuto la sua odissea giudiziaria, senza mormorare una parola, seguito dai familiari, cercando di allontanarsi più rapidamente possibile dal luogo teatro del suo incubo. All'esterno il cantante ha salutato debolmente con una mano i suoi sostenitori urlanti di gioia, lanciando alcuni baci, tenendo una mano sul cuore. Ma non vi sono stati altri gesti di giubilo da parte di Jackson, che all'inizio del processo era saltato in piedi sul tetto della sua vettura, danzando per i suoi fan e prendendosi per questo una severa sgridata (il giorno dopo) dal giudice. Dopo avere ascoltato 141 testimoni, i giurati hanno raggiunto un verdetto dopo 32 ore di discussioni, in sette sessioni (la prima era stata il 3 giugno). «Siamo arrivati in camera di consiglio con le nostre idee - ha spiegato una giurata dopo il verdetto - ma dopo avere esaminato con cura i fatti siamo giunti rapidamente ad un accordo». Questo è il verdetto scaturito dopo 4 mesi di processo al re del pop Michael Jakson. Era l'anno 2003 e con questa assoluzione totale finalmente giustizia era stata fatta. Purtroppo per anni e anni questa orrida macchia gli rimase, la gente continuò a dividersi tra chi pensava che fosse tutta una calunnia e chi pensava che fosse tutto vero. In questi giorni dopo la sua morte, ha parlato il ragazzo che accusò Jakson di molestie sessuali, e ha accusato il padre di averlo costretto a fare quella denuncia infame nei confronti del cantante.“Non volevo mentire e distruggere Michael Jackson, ma è mio padre che mi ha fatto mentire. Non riesco ad esprimere il mio dispiacere ma spero che Michael mi perdonerà“.

Queste sono le esatte parole del ragazzo che accusò jakson, quindi possiamo dedurre che il re del pop è del tutto innocente. Queasto riuscirà a far riposare in pace Michael Jakson? Ai funerali del cantante che si sono svolti allo Staples Center di Los Angeles c'erano migliaia e migliaia di persone che hanno voluto dare l'ultimo saluto al re del pop, molti i cantanti che a staffetta hanno ricordato Jakson e che hanno cantato le sue canzoni, le emozioni si sono susseguite durante questa manifestazione e la gente era palesemente commossa nell'assistere alla cerimonia che è durata circa due ore: triste, ma intensa, sotto una luce azzurra leggermente irreale, seguita da centinaia di milioni di persone nel mondo, probabilmente un record assoluto per un evento televisivo di questo tipo. Il tutto a metà strada tra una commemorazione funebre e un concerto rock, con l'emozione di una cerimonia degli Oscar, ma carica di malinconia.

Le canzoni di Jacko sono state ovviamente la colonna sonora delle commemorazione, interpretate nell'ordine da Mariah Carey (I'll be There dei Jackson Five), Jennifer Hudson (Will you be there), John Mayer (Human Nature), Usher (Gone too soon), Shaheen Jafargholi, il giovane prodigio dodicenne inglese che avrebbe dovuto partecipare agli show londinesi (Who's Loving You dei Jackson Five). E poi, We are the World, la canzone per l'Africa di Jacko e Lionel Richie, interpretata da tutti gli artisti presenti, alla fine dello show, seguita da un altro grande successo come Heal the Word. Uno dei momento più intensi è stato quando ha preso la parola l'attrice Brooke Shields, che lo ha ricordato tra le lacrime. L'emozione è stata molto forte anche quando uno dei fratelli di Michael, Jermaine Jackson, è salito sul palco, per interpretare la canzone preferita del fratello scomparso: Smile, il tema di Tempi moderni di Charlie Chaplin, una composizione dello stesso Charlot, una delle cover più interpretate della musica contemporanea. Ha preso brevemente la parola anche la piccola Paris Katherine, 11 anni, la figlia di Jacko, che tra le lacrime e i singhiozzi, lo ha definito «il migliore dei padri». La speranza di tutti e che Michael possa davvero riposare in pace e sopratutto che la gente che lo reputa ancora colpevole capisca che tutto ciò che ha subito il cantante americano è stato solo un brutto incidente di percorso creato da una persona che voleva solo guadagnarci infangando il nome di Jakson.

Addio Micheal Jakson, Rest in peace.