Opportunità. Fayaz Taher: "goSwoop punta a crescere"

di Anna Laudati

Intervista a Fayaz Taher, del Bangladesh, uno dei fondatori del sito, che ci racconta la sua esperienza negli Stati Uniti e ci parla degli sviluppi di goSwoop (di Andrea Sottero)

bentley_college_graduates_jake_cacciapaglia_left_and_cort_johnson_center_created_goswoop_com_with_babson_college_student_fayaz_taher.jpgInnanzitutto, Fayaz, parliamo della tua esperienza negli Stati Uniti: perché hai scelto di trasferirti? Mi sono trasferito negli Stati Uniti per studiare. Le opportunità in termini di educazione universitaria che l’America offre sono eccellenti e di gran lunga migliori di quelle da dove vengo io, il Bangladesh. E poi volevo andare negli Stati Uniti perché ci sono più opportunità in generale. In alcune interviste hai detto che le difficoltà che tu hai incontrato ti hanno motivato nel progetto goSwoop. Anche in base alla tua esperienza, le università americane come considerano gli studenti internazionali? Un problema? Una risorsa? Le università statunitensi non solo accolgono gli studenti internazionali come un’importante risorsa, ma promuovono la diversità.

Io mi sono sentito il benvenuto e molti professori hanno negli anni rispettato i miei punti di vista e la mia esperienza, di come le cose funzionano in modo diverso in altre parti del mondo. Ho frequentato una business school e lì ho potuto condividere la mia esperienza.

Tu non hai studiato qualcosa di prettamente inerente il business del web 2.0. E’ stato naturale decidere di sviluppare un progetto come quello? Mi sono laureato in business al Babson College e poi ho fatto un master alla Clark University. Il Babson College è molto conosciuto per i suoi programmi volti a promuovere l’imprenditorialità e a sviluppare nuove attività. Diciamo che l’educazione ricevuta e l’ambiente, combinati insieme, mi hanno certamente aiutato a iniziare questo progetto.  

Hai trovato difficile reperire i fondi per iniziare il tuo progetto? Perché inizialmente ti sei rivolto a un uomo d’affari del Bangladesh? Pensi che l’attitudine americana, sia nel mondo accademico che nella società in generale, incoraggi l’imprenditorialità dei giovani? Inutile negarlo, è stato difficile trovare i fondi. Non è mai semplice. Poi un investitore ha creduto nel progetto e ha messo a disposizione del denaro. Venendo io dal Bangladesh è stato più semplice mettersi in contatto con lui. Negli Stati Uniti trovare i fondi non è semplice, ma va detto che ci sono un sacco di opportunità qui. Più che altro devi riuscire a trovare le persone e le reti sociali giuste a cui rivolgerti. Senza ombra di dubbio l’attitudine americana incoraggia lo sviluppo di nuove attività da parte dei giovani. In generale l’America ha un ambiente che incoraggia l’innovazione. 

Facebool, Twitter e tutti i famosi social network di cui non si fa altro che parlare: goSwoop intende arrivare a competere con loro o usarli per svilupparsi? No, non vogliamo competere con loro, vogliamo usare questi importanti social network per sviluppare e promuovere il nostro sito, per esempio tra gli studenti europei.

Cercando goSwoop nel web ci si imbatte in una società chiamata Infrablue Technology, fondata da tuo fratello Fazle. Di che si tratta? E’ semplicemente il nostro partner informatico. Sono loro che hanno concretamente sviluppato il sito. 

Fayaz, quail sono gli obiettivi futuri di goSwoop? Ci puoi dare qualche anticipazione? Beh, il nostro target è di convincere sempre più studenti internazionali a usare il nostro sito e in questo modo crescere in dimensioni e importanza. Più studenti riusciamo a coinvolgere, meglio è. Questo è un obiettivo importante perché ad oggi abbiamo già 15 università che cercano attivamente di farsi conoscere e mettersi in contatto con studenti stranieri attraverso il nostro sito. 

(in foto Bentley College graduates Jake Cacciapaglia, left, and Cort Johnson, center, created goswoop.com with Babson College student Fayaz Taher)