Essere internettiani: una nuova didattica a misura di ragazzo

di Anna Laudati

"Essere internettiani", è un titolo accattivante quello scelto per il saggio scritto da Maria Poli e Maria Rollo, entrambe professoresse di scuola superiore, e pubblicato di recente a Napoli (di Monica Scotti)

copertina_internettiani.jpgEssere itineranti, un libro che racconta in generale la storia dell'evoluzione del sistema scolastico italiano, lanciatosi dal '98 nell'avventura delle autonomie locali, e in particolare le vicende umane e il metodo per la didattica adottato dalle autrici nella quinta classe di un istituto tecnico di Torre del Greco nell'anno 2005/2006. Sono poprio loro, i ragazzi, accorsi numerosi per la gioia delle ex insegnanti alla presentazione del saggio che si è svolta nelle sale del Maschio Angioino il 13 marzo scorso, i protagonisti assoluti della ricerca.

 "Che meraviglia il mondo dei giovani! -racconta entusiasta Maria Poli - e menomale che ci sono loro ad invogliarci a migliorare e ad aggiornarci in questa scuola in continuo divenire." Ha parole cariche d'affetto per i suoi alunni la docente di lettere che a causa del desiderio di sperimentare un nuovo approccio didattico che tenesse conto anche delle nuove tecnologie come internet si è ritrovata, insieme alla collega d'inglese coautrice del libro, a dover abbandonare l'istituto in cui aveva lavorato per 20 anni.

"Non è stato facile-racconta-Non avevamo accesso ai laboratori informatici e non tuti i ragazzi disponevano di connessioni internet a casa, per questo organizzavamo gruppi di studio ed era meraviglioso osservare l'entusiasmo con cui gli studenti esponevano i risultati delle loro ricerche in rete riuscendo nel contempo a socializzare tra loro. E pensare che all'inizio sembrava una strada solo in salita: la classe, a un passo dall'esame di maturità, mi era stata affidata solo quell'anno, i ragazzi non mi conoscevano ed erano molto preoccupati. Alla fine 18 di loro, grazie al nuovo metodo, sono stati capaci di conseguire il diploma con voti altissimi. I loro lavori sono raccolti nel libro".
La rete entra nelle scuole, dunque, come strumento per dare un senso alle autonomie e rinnovare la didattica.

"Internet ha delle potenzialità magiche -continua Maria Poli- perchè permette ai giovani di informarsi praticamente su tutto e in modo veloce facendo superare loro la difficoltà di relazionarsi ai libri di testo. E' una tecnologia che ovviamente va impiegata con criterio, gli insegnanti ci sono per questo, per fare da guida, anche se poi alla fine l'alunno deve essere lasciato libero perchè è lui il vero protagonista dell'apprendimento, al professore non resta che farsi da parte".