Yalla Shebab. Un ponte che dal Libano passa per la Palestina e arriva fino a Roma

di Anna Laudati

Il cinema come strumento di confronto e comprensione circa la condizione giovanile del mondo arabo (di Caterina Ferrara)

home.jpgVa in scena alla Casa del Cinema di Roma dal 4 al 6 giugno  Yalla Shebab, la kermesse cinematografica dedicata ai ragazzi con l’obiettivo di far conoscere e comprendere la condizione giovanile dei coetanei nel Medio Oriente. “Andiamo, ragazzi”, questo il nome del festival tradotto, e lo slogan del progetto, che è stato promosso dall’Associazione di volontariato Un ponte per… e finanziato dalla Cooperazione italiana allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri. Un Ponte per... nasce nel 1991, subito dopo la fine dei bombardamenti sull’Iraq, con lo scopo iniziale di promuovere iniziative di solidarietà in favore della popolazione irachena.

Negli anni successivi, però, l’associazione focalizza l’attenzione e l’invio di aiuti anche in altre aree colpite dalla guerra, tra cui il Kosovo, il Libano e la Turchia. L’associazione, che ad oggi conta 350 soci, 3000 sostenitori e 9 comitati locali continua a svolgere attivamente le sue campagne che ammettono come unica lotta quella per la pace, la democrazia e la non-violenza. Yalla Shebab si propone come versione italiana del Festival di Cinema internazionale di Beirut che Al-Jana - associazione partner di Un ponte per... – realizza già dal 2000. L’edizione romana organizzata per l’occasione sarà caratterizzata dalla visione di cortometraggi, documentari e animazioni realizzati interamente dai ragazzi palestinesi e libanesi. Accanto alle proiezioni, il programma del festival prevede l’inaugurazione della mostra fotografica LIBANO.

OLTRE LO SCHERMO di Martino Lombezzi e gli appuntamenti con i professionisti del settore, a cominciare da Federico Pontiggia, giornalista e critico cinematografico, continuando con Zeina Sfeir, regista libanese, fino a Hicham Kayed, regista e direttore artistico del Jana Film Festival di Beirut. Durante la tre giorni, nella cui preparazione sono stati coinvolti 400 studenti italiani e 32 docenti, saranno più di 30 i ciak in lingua originale e sottotitolati in italiano per un cinema che si offre come momento di incontro e di sensibilizzazione.