I BISCUITS in finale al concorso "Musica contro le mafie": l'intervista!

di Katia Tulipano
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I Biscuits: una ricetta semplice e gustosa, figlia della tradizione napoletana, poi esportata  a Milano. Hip hop con una manciata di funk, un pizzico di pop ed una spolverata di elettronica! ServizioCivileMagazine incontra Gialuca Vitiello, uno dei componenti della band, in occasione della finale di domani del concorso "Musica contro le Mafie". (Katia Tulipano)

biscuits_1 Tre napoletani a Milano. Non è l’inizio di una barzelletta, ma l’inizio della storia dei Biscuits. Chi sono i Biscuits e come nasce il vostro progetto musicale?
I Biscuits sono Marco Gransta Villa, Gianluca Tripla Vitiello, Claudia Dyna Di Martino. Ci conoscevamo da tanto tempo, quando ancora tutti noi abitavamo a Napoli, poi ragioni di lavoro ci hanno fatti ritrovare a Milano, la città dove viviamo. Il progetto è nato in maniera abbastanza naturale, dopo tante serate passate insieme ed è stato un modo di condividere ulteriormente la nostra amicizia e la nostra passione per la musica.

Come descriveresti il genere di musica che fate?
Mi è abbastanza difficile descrivere un genere, nel senso di racchiuderlo. Diciamo che la matrice è black, c’è molta elettronica, molto hip hop, ma anche momenti decisamente pop. Nel disco molte parti sono suonate da veri musicisti e alcuni strumenti utilizzati, per esempio il fagotto, sono decisamente nuovi per il genere che facciamo.

biscuits_2Fortapasc, il brano con cui partecipate al concorso, rappresenta un po’ la vostra genesi. Qual è la storia di questo brano?
Fortapasc è una sorta di “istant song”, un brano istantaneo e immediato.  Dopo la visione del film di Marco Risi che racconta la storia del giornalista del Mattino Giancarlo Siani, ucciso dalla Camorra a soli 26 anni, siamo andati in studio quella sera stessa e il pezzo è nato in poche ore. Anche il video di Fortapasc è una sorta di tour in moto, nei quartieri più difficili di Torre Annunziata. Lo abbiamo dovuto necessariamente girare con una telecamera nascosta, per poter raccontare quei posti senza avere problemi. Il risultato alla fine ci piace molto, il video è una “presa diretta” di quello che si vede, senza post-produzione, è come lo vedi. Anche per questo gli apprezzamenti di Marco Risi e di Paolo Siani (fratello di Giancarlo) ci hanno fatto molto piacere.

Musica come strumento di lotta alle mafie: cosa ne pensi?
Io credo al potere della musica, perché la musica mi ha salvato la vita, mi ha dato un lavoro visto che conduco un programma, Deenotte su Radio Deejay. Mi ha fatto crescere, mi ha tenuto compagnia quando sono stato da solo, mi ha messo in contatto con tanti altri artisti e questo scambio, questo confronto sono stati fondamentali.

biscuits_3La musica è uno strumento di rivoluzione fortissimo, da sempre. In Fortapasc diciamo che “solo le parole non possono cambiare il destino”, ci vogliono fatti concreti.Le persone devono ritrovare fiducia nelle istituzioni, nella politica, ma bisogna capire che tutti dobbiamo fare la nostra parte, non possiamo delegare solo gli altri.  Da Fortapasc si può uscire, non si deve avere paura di cambiare. Ecco, la musica è la colonna sonora di tutto questo.

Exit, il vostro secondo singolo, ha un videoclip molto originale, com’è nata l’idea?
Exit era la risposta a Fortapasc, la via d’uscita o almeno di fuga da una situazione che non ci piace e che ci sta stretta. Dopo aver girato il video di Fortapasc, sentivamo l’esigenza di andare oltre e provare a raccontare un nostro percorso di ricerca nuovo, una parte di noi che non era mai venuta fuori. Il video ha avuto numerosi apprezzamenti ed è stato finalista al PIVI e al PVI, i più importanti premi per videoclip indipendenti.

Ai giovani che vogliono vivere di musica cosa consiglieresti?
Di fare la musica, di studiare, di crederci, di sognare, e di prendersi una laurea, (di musica spesso non si campa).