Giorgio Farroni. Lo sport: una seconda possibilità per venire al mondo

di Anna Laudati
Olimpiadi 2008, uno sportivo si racconta… (di Veronica Centamore)

giorgio_farroni.jpg“All’età di 14 anni ho voluto provare a correre in mountainbike. Debutto “da panico”, visto che correvo con un freno solo e che la mia testardaggine mi portava a fare cose fuori dal limite pur di lottare per una posizione con persone…… “diverse da me” e magari in quel momento più avvantaggiate di me. Però per chi vedeva davo spettacolo! Partecipazioni a gare di livello regionale e nazionale ,poi venuto a conoscenza del mondo ciclistico per …… su una rivista, ho ottenendo dopo un anno di attività su strada la convocazione  per le …… di …… nel 2000. Esperienza da non dimenticare a livello emotivo anche se la mia inesperienza non mi ha fatto gioire a livello agonistico.

Dal 2001 ad oggi ho vinto 18 campionati italiani tra strada, crono e pista, partecipando a numerose gare internazionali di coppa Europa, al campionato europeo nel 2005 ed i mondiali nel 2006 e nel 2007 piazzandomi sempre nei 10 a  livello mondiale. Quest’anno l’obiettivo principale sarà conquistare almeno una medaglia alle …… di Pechino dove voglio essere protagonista, fiducioso anche del fatto che sono circondato da persone che mi stanno facendo crescere nella vita ed agonisticamente in modo esponenziale. I compagni di ventura, degli amabili pazzerelli, quando ci incontriamo prima delle gare amatoriali passiamo gioiosi momenti in allegria. In nazionale siamo proprio una bella famiglia formata come dicono i tecnici di  veri uomini. Mi alleno 6 giorni alla settimana per 1h 1h30’, ma più avanti gli allenamenti sono sette su sette con delle volte le sedute di doppio allenamento, non pensiate che, con la scusa di essere atleti …… le cose cambino molto rispetto agli altri atleti, se vuoi migliorare devi lavorare e molto”.

Sogno nel cassetto… “Nell’ambito sportivo spero che il cassetto si apra a metà settembre dopo che ho vinto una medaglia olimpica che mi ripaghi almeno in parte di tantissimi sacrifici fatti in questi anni di attività ad alto livello e darò il 110% per ottenerla. Poi se si corona questo sogno spero di gioirne con chi veramente mi è vicino!”

Ops! Dimenticavo…  A causa di una crisi da parto con mancanza di ossigeno al cervello Giorgio è emiplegico, la parte destra del suo corpo non può controllarla normalmente. Ma lo sport è stato sempre nel suo dna:

“ Già da piccolissimo i miei genitori che tutt’ ora sono i miei primi tifosi mi hanno fatto provare tutti gli sport che mi veniva in mente, potessi fare,anche quelli  più disparati”. 

Volete sapere cosa è successo dopo? Sabato 04 ottobre 2008 vedo Giorgio su una rete nazionale con una grande novità.

Il famoso “cassetto dei sogni” si è aperto: una medaglia di bronzo alle paraolimpiadi 2008.

“Oltre al valore della medaglia questa è stata una conquista umana… sono riuscito a dimostrare quello che valgo… lo sport è un mondo particolare dove essenzialmente impari a vivere… dà dei valori che nella società di oggi è difficile trovare”.

E sopra queste parole scorrono le immagini della sfilata conclusiva delle paraolimpiadi fatta di ragazzi festanti e gioiosi  non soltanto per essere lì ma soprattutto per esserlo da protagonisti. Finalmente i disabili non più “un malato da nascondere” ma PERSONE piene di dignità come è giusto che sia  per ogni essere umano che si rispetti e soprattutto all’altezza di essere tale.

“ Oggi mi sento realizzato le difficoltà sicuramente avverranno ma conta lo spirito giusto”.

Ecco come lo sport aiuta a rinascere e stavolta come vuoi tu!