Speciale elezioni CNSU: intervista a Claudio Borgia (Azione Universitaria)

di Francesco Cannone

ServizioCivileMagazine intervista su programmi, visioni e identità i leader delle principali associazioni studentesche. Il primo è Claudio Borgia, membro uscente del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari e del Consiglio Universitario Nazionale. (Francesco Cannone)

claudio_borgia Claudio Borgia ha 27 anni; diplomato nel 2006 presso il Liceo Classico “Annibal Caro” di Fermo, nelle Marche, studia giurisprudenza a Bologna, ma, ci tiene a precisare: “Sono veneto e orgogliosamente trevigiano”. Al telefono, pone l'accento sulla centralità della politica nella sua vita,iniziata da quando aveva 15 anni, quando entrò a far parte della sezione locale di 'Azione Giovani', movimento giovanile del partito 'Alleanza Nazionale': “Pensavo che l'unico modo per cambiare le cose in Italia fosse entrare in una sede di partito, in un movimento giovanile; e credo ancora nella politica come militanza, anche se oggi molto spesso mi capita di assistere a giovani che a 16 anni bussano alla porta chiedendo di fare l'assessore, che cosa ridicola. Per me la politica è valori, ideali, passione, non la merda che c'è in giro.” Alle superiori è stato direttore del giornale scolastico, presidente del comitato studentesco, rappresentante d'istituto, rappresentante alla Consulta Provinciale degli Studenti. “Già – commenta Claudio - avevo poca voglia di studiare e molta di fare politica, perché sentivo che è mediante la rappresentanza studentesca che puoi incidere quando sei giovane”. Convinzione e tenacia che l'hanno portato a diventare anche segretario provinciale di Azione Giovani e poi, una volta all'università (con il gruppo 'Azione Universitaria'), consigliere di facoltà e, infine, consigliere del CNSU: “Sono stato il 1° degli eletti del Nord-Est, con 927 voti”. Progetti Futuri? “Mi piacerebbe, ma è un sogno, fare il magistrato”.

logo_azione_universitariaClaudio, parlaci del tuo gruppo: orientamento, scopi e modi.
Azione Universitaria (AU) è un'associazione studentesca universitaria che opera negli atenei di tutta Italia. È l'espressione universitaria di Azione Giovani, confluito nella Giovane Italia nel 2009. Ma AU ha sempre mantenuto comunque una organizzazione autonoma.
Siamo di centrodestra, anche se a me piace dire di “destracentro”, data la mia provenienza. Oggi molti iscritti sono del PDL, molti altri di Fratelli d'Italia, altri ancora non sono iscritti ai partiti: l'appartenenza è libera, ma l'orientamento a destra dei nostri militanti è fuori discussione. Crediamo nella rappresentanza studentesca, ma non come sindacalismo universitario, piuttosto come vera e propria rappresentanza; crediamo fortemente nelle battaglie che abbiano al centro l'università, siamo contro le baronie, contro il baronismo; incentiviamo il merito senza dimenticarci dell'eguaglianza. Agiamo soprattutto tramite i nostri rappresentanti all'interno degli organi istituzionali, ma anche con manifestazioni e tutte le altre forme utili.

Elezioni CNSU 2013: come vi presenterete? Con chi sarete alleati?
In alcuni casi ci presenteremo da soli, in altri insieme al gruppo “Studenti per le Libertà”, del nostro stesso orientamento politico. E' ancora da decidere.

Il vostro programma.
Per il momento è ancora top secret: l'ufficio di presidenza lo sta formulando, sarà unico per tutti i candidati AU. Ed è certo che non faremo nessun accordo elettorale con chi nei programmi ha qualcosa contro i nostri valori e ideali di riferimento.

Quindi non posso neanche chiederti cosa proporrete per rendere effettivo il diritto allo studio, qual è la vostra posizione sul numero chiuso, cosa farete contro il nepotismo nelle università?
Potrai intervistarci più avanti. Ora posso dirti soltanto quali sono le mie idee, la mia personale visione delle cose, e quello che abbiamo già fatto a riguardo. Crediamo fortemente nel diritto allo studio, crediamo che debba basarsi soprattutto sul merito; se parliamo di borse di studio dobbiamo premiare il merito, pur garantendo pari opportunità e chi non ha i mezzi. Abbiamo presentato una proposta sul prestito d'onore, chiedendo che chi si laurea con il massimo non debba restituire il prestito allo Stato. Il nepotismo, poi, è una cosa che mi sta realmente a cuore: abbiamo presentato libri sulla cd. “parentopoli” all'interno dell'università e fatto molti convegni contro i baroni, che i nostri eletti contrastano quotidianamente dall'interno di ogni ateneo. Nostra era la proposta, confluita nella riforma Gelmini: non potrà rispondere ai procedimenti per la chiamata all’insegnamento chi è parente “fino al quarto grado compreso” di un professore del dipartimento o della struttura che effettua la chiamata ovvero del rettore, del direttore generale o di un consigliere di amministrazione.

La tua esperienza da membro del CNSU 2010-13, raccontata criticamente.
L'esperienza è positiva, siamo riusciti ad incidere in alcune cose. Abbiamo prodotto pareri, mozioni, interpellanze. Personalmente, ho elaborato una mozione per chiedere al ministero che in ogni università ci sia un'aula dedicata a Falcone e Borsellino, perché la cultura mafiosa si combatte anche con i simboli. Quello che è ho trovato di negativo è il fatto che il CNSU incide poco, quello che dici non è vincolante, la tua posizione la puoi dire e la dici, ma poi non incide sulle posizioni finali; bisognerebbe trasformare il CNSU in un organo che esprime parere obbligatorio e vincolante. E sicuramente bisogna pubblicizzare di più il CNSU, far capire agli studenti cosa facciamo, perché - come hai scritto nel tuo articolo - o non ci conoscono o ci attribuiscono funzioni che non abbiamo. 30 membri è una cifra giusta. Piuttosto, sono contrario alla riduzione, conseguenza della riforma Gelmini, del numero dei rappresentanti degli studenti all'interno degli organi delle singole università, dove invece serve un riequilibrio del rapporto studenti / altre componenti di rappresentanza.

Il tuo appello agli elettori
Io non sarò candidato, l'appello è per il mio gruppo. Invito a scegliere noi perché siamo un movimento autonomo e libero; perché crediamo fortemente nel merito, mettiamo al centro gli universitari e non abbiamo intrallazzi con baroni o rettori; perché ci battiamo per il diritto allo studio; perché votare Azione Universitaria non è un voto ideologico, ma un voto per una reale rappresentanza.