Appuntamento con la Scienza: torna la Notte Europea dei Ricercatori

di Katia Tulipano

notte-ricerc-263x300Anche quest’anno confermata “La notte dei Ricercatori” per l’ultimo venerdì di settembre. L’iniziativa coinvolgerà circa 300 città nelle 24 nazioni d’Europa oltre Turchia ed Israele (Redazione)

 

La Notte Europea dei Ricercatori ha celebrato quest'anno il suo decimo anniversario. L’iniziativa, promossa dalla Commissione Europea, mira ad accrescere l’attività scientifica dei ricercatori in Europa creando un momento d’incontro tra ricercatori e cittadini per diffondere la cultura scientifica e la conoscenza delle professioni della ricerca attraverso esperimenti e dimostrazioni scientifiche dal vivo.

In Italia il programma è stato suddiviso in quattro macro categorie dislocate su 22 città coinvolgendo i principali centri di ricerca e università, classificandosi come uno dei paesi europei con il maggior numero di eventi. Primo classificato in Europa è “Dreams”, organizzato da “Frascati Scienza” che ha visto coinvolte 11 città attraverso le loro sedi dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

A Roma, presso l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, i medici sono rimasti a disposizione per fornire informazioni cliniche, sulla ricerca scientifica e per guidare i visitatori all’interno dei nuovi laboratori di ricerca dove è stato possibile osservare le cellule al microscopio e partecipare a esperimenti di chimica.

“Shaper”, invece, è il progetto che si è svolto nelle città di Perugia, Ancona e l'Aquila con un programma di 60 appuntamenti entusiasmanti, caratterizzata dal collegamento da L'Aquila con l'astronauta europeo Paolo Nespoli che ha raccontato le tappe di preparazione per la sua prossima missione spaziale.

Torino e altre 6 città sono state le protagoniste di “Tracks” nell’ambito del quale si è tentato di battere il Guinness dei primati con l’esperimento «Running on water»: una vasca è stata infatti riempita con acqua e amido di mais, un mix che la rende un 'fluido non newtoniano' e quindi possibile correrci sopra.

Il rapporto Istat ‘Ricerca e sviluppo in Italia’ rileva che nel nostro Paese la ricerca è ancora sottovalutata, l’Italia è infatti tra gli ultimi in Europa per ordine d’investimenti nel settore in rapporto al Pil: solo l’1,26 per cento, troppo poco rispetto al contributo che potrebbe apportare alla società.