La giovane Italia si mobilita per Genchi in nome del cambiamento

di Anna Laudati

Il Presidente della Camera Fini ha definito la mafia una dittatura (di Sebastian Zappulla)

Dopo la sospensione dalla Polizia di Stato e il conseguente ritiro di pistola, manette e tesserino, in Italia i giovani si mobilitano in tutte le città per manifestare davanti alle Questure  per la difesa di un uomo che ha ingiustamente ricevuto intimidazioni e soprusi da parte del mondo politico e non. Da Milano a Catania il grido di giustizia è stato univoco, dopo che la notizia è uscita su facebook nei profili dello stesso Gioacchino Genchi e in quelli di personaggi pubblici che lottano contro la mafia, i giovani di tutta Italia si sono mobilitati in tutta la penisola, dalla Lombardia alla Sicilia, è stata una vera e propria corsa di solidarietà ad un uomo che ha lavorato per lo stato, e che collaborò con personaggi di primo piano come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Egli è stato consulente nei processi di mafia, soprattutto in quelli che ebbero luogo a Palermo,  contro personaggi mafiosi di spicco, fu consulente anche nei processi di strage di Capaci e via D'Amelio, dove persero la vita i due giudici più importanti e in prima fila alla lotta alla criminalità organizzata. Dopo aver collaborato con la Procura di Catanzaro come consulente nel caso Why Not insieme al magistrato Luigi De Magistris prima che lo stesso PM trasferito a Napoli e evocato il processo dal Ministro della Giustizia Clemente Mastella durante il Governo Prodi, da qui iniziò la situazione attuale di Gioacchino Genchi, alcuni Politici affermano che è l'uomo più pericoloso in circolazione, si dice che lui possegga un archivio di 7 milioni di utenze telefoniche, e che ha intercettato mezza Italia per conto della procura, per questo pericoloso per la collettività.

Il parere delle associazioni antimafia e dei giovani di tutta Italia è invece l'inverso, proprio per questo sabato 28 sono scesi a protestare davanti alle questure di tutta la nazione, perché pensano che Genchi è solo un altro uomo dello Stato che non si è inchinato al potere di qualcuno e quindi viene perseguitato. Lo stesso Genchi giura che ha sempre svolto il suo ruolo con onestà e trasparenza, dalle pagine del social network facebook ha ricevuto la solidarietà di tanta gente, tra questi anche la solidarietà di Salvatore Borsellino, Sonia Alfano e Benny Calasanzio Borsellino. Questi sono alcuni commenti lasciati da tantissimi giovani provenienti da qualsiasi parte d'Italia come Biagio Sollazzi che scrive: “Un grazie di cuore da chi crede ancora nella legalità e nel rispetto dei valori di un popolo! “, Patrizia Diamanti : “Chi serve lo Stato onestamente può solo avere la stima di tutti!!! Coraggio Gioacchino il nostro cuore è con te!!! “, Gaetano Lazzarotti :”Gioacchino grazie di esistere.”

Lo stesso Genchi ringrazia così i suoi sostenitori: Grazie amici! Vi ringrazio tutti per le accorate manifestazioni di solidarieta' che mi affrancano dalle sofferenze che sto subendo solo per avere servito lo Stato e la Giustizia nel nome di una Legge che fosse 'Uguale per Tutti' e di un'Italia migliore. Tantissimi di questi messaggi si possono vedere sul profilo di Gioacchino Genchi, qualcosa doveva cambiare i giovani sembrano propensi al cambiamento ma non credono molto nelle istituzioni, perché vedono in loro degli organi corrotti che  attaccano le persone oneste e che sanno molte cose sugli uomini che le compongono. Oggi Fini davanti ad una Platea numerosa nella città di bagheria (Pa) ha detto delle belle frasi ai giovani siciliani : "La mafia è come una dittatura, perché come le dittature vuole togliere la vita, vuole limitare la libertà, vuole cancellare la dignità delle persone e dei popoli. Nelle sue varie declinazioni, e in vari momenti e in varie parti d'Italia, le mafie sono una dittatura".

 

Queste le parole del presidente Fini rivolte ai ragazzi. "I popoli che hanno la disgrazia di cadere sotto una dittatura - ha proseguito Fini - si ribellano, tengono viva la speranza di liberarsi. E' ciò che occorre fare, occorre avere coscienza della necessità di liberarsi di questa dittatura". Un'azione, secondo Fini, che deve essere svolta dai giovani "a un livello diverso" rispetto a quello delle istituzioni: "Voi - ha detto Fini agli studenti - non dovete prendere le armi, ma essere coscienti del dovere di ricordare i martiri che ci sono per ogni lotta per la libertà ed essere gratissimi ai servitori dello Stato. Una espressione antica - ha affermato Fini - ma significa essere in prima linea contro il male, contro le mafie". "Non votate mai - ha detto ancora il presidente della Camera - chi dice 'datemi il voto che poi vi trovo il posto di lavoro': questo è un comportamento che ha la mentalità mafiosa. Non ci sono mafiosi alla Camera, non ci sono deputati che la difendono e non ci sono compiacenze.

 

Se non vogliamo che ci siano legami con la mafia, chi rappresenta il popolo, la politica, deve garantire trasparenza e la forza dell'esempio e del comportamento". Da quello che si può notare è la presenza assidua dei giovani nelle manifestazioni importanti che trattano proprio quegli ideali di giustizia e di cambiamento, quindi il mondo giovanile c'è, è presente e si fa sentire, però non basta ci vuole molto di più, l'aiuto concreto dello Stato, che deve garantire le persone come Gioacchino Genchi. Sperando che la politica faccia il suo dovere e che proponga delle leggi contro la Mafia più efficaci di quelle vigenti.