Giovani e lavoro: al Sud ruolo centrale dell’agricoltura nella crescita dell’occupazione

di Feliciana Farnese

Domani a Montecitorio la presentazione del “Rapporto sull’agricoltura del Mezzogiorno” curato da Ismea e Svimez

agricoltura giovani

Presso la Sala della Lupa di Palazzo Montecitorio, domani, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali presenterà i dati del “Rapporto sull’agricoltura del Mezzogiorno”. Prenderanno parte all’evento il Presidente della Camera Laura Boldrini, il Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti, il Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, monsignor Nunzio Galatino, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina.

Dai primi dati diffusi emerge sin da ora il ruolo di primo piano che l’agricoltura ha assunto nella creazione di nuova occupazione giovanile al Sud. Nella prima metà del 2016 i posti di lavoro nel settore dell’agricoltura sono cresciuti dell'11,3% in Italia, e del 12,9% al Sud. Un dato va valorizzato: nell'anno accademico 2015/2016 gli immatricolati all'Università del gruppo agrario hanno raggiunto un livello di quasi il 20% maggiore rispetto a dieci anni prima.

Anche il peso dell'imprenditorialità giovanile agricola - rileva il Rapporto - è in forte crescita: per quasi 20 mila imprese il saldo è positivo al Sud dei primi mesi del 2016. Il maggior contributo è venuto dalla Basilicata, dalla Calabria e dal Molise, seguite a ruota da Campania, Sicilia e Sardegna.

Nonostante questi andamenti incoraggianti, l'inerzia degli squilibri del passato li rende comunque insufficienti ad assicurare un adeguato ricambio generazionale. Si tratta di un fenomeno preoccupante, a cui si sta tentando di rispondere con misure dedicate al primo insediamento e con politiche di sostegno e detassazione dell'imprenditoria giovanile. L'attrazione che l'agricoltura esercita nelle giovani generazioni è l'elemento da cui partire per rafforzare un quadro che fa ben sperare sul versante occupazionale.