Un goal per la non-violenza negli stadi

di Anna Laudati
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La figura dello steward negli stadi italiani di calcio per difendere lo sport sano e diffondere i valori della non-violenza e della pace (di Alessandra Alfonsi) 

pallone102.jpgDomenica 13 dicembre allo Stadio Olimpico di Roma per la partita di calcio Lazio-Genoa la Società Sportiva Lazio, polisportiva fondata a Roma nel 1900, ha impiegato quattrocento steward per garantire un pacifico svolgimento della gara e  diffondere nel calcio i valori della non-violenza contribuendo ad affermare un’immagine sana e vera dello sport basata sulla non-violenza e sulla civiltà.

Dopo l’approvazione del decreto ministeriale dell’8 agosto 2007, tutte le squadre di calcio italiano di Serie A e B, hanno l’obbligo di impiegare steward, in quantitativi stabiliti in base alla capienza degli impianti sportivi, per ridurre gli episodi di violenza negli stadi e gestire in modo pacifico eventuali disordini. Sono anelli di congiunzione tra la società sportiva e il tifoso che, in base a modalità di comunicazione verbale orientate all’educazione e al rispetto delle persone, devono attenuare eventuali disordini e segnalare alle forze dell’ordine situazioni a rischio. Molti e drammatici sono, infatti, gli episodi di violenza avvenuti nel calcio: dalla morte del tifoso laziale Vincenzo Paparelli nel 1979 durante il derby romano alla tragedia dell’Heysel del 29 maggio 1985, quando in occasione della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool morirono trentanove tifosi juventini e oltre seicento rimasero feriti dal crollo del muro, dove si erano ammassati i tifosi per trovare riparo dal take an end della tifoseria avversaria, alla morte del tifoso genoano Vincenzo Spagnuolo, accoltellato durante la partita Genoa-Milan, ai più recenti disordini scoppiati durante il derby Catania-Palermo che si sono tristemente conclusi con la morte del poliziotto Raciti.

Il tragico bilancio degli episodi di violenza negli stadi italiani annovera tredici vittime alle quali si aggiungono gli innumerevoli incidenti, come il lancio del motorino dagli spalti dello stadio San Siro in occasione della partita Inter-Atalanta, gli scontri fuori i campi di calcio e i cori razzisti rivolti ai giocatori neri. Negli stadi gli steward, funzionari di pubblico servizio, stanno sostituendo gradualmente l’impiego delle forze dell’ordine con la prospettiva di contribuire a rendere nullo il loro impiego e eliminare totalmente la presenza delle forze dell’ordine durante gli eventi calcistici. L’obbligo delle squadre di calcio di impiegare gli steward si è affermato con l’approvazione del decreto ministeriale dell’8 agosto 2007 che ha istituito questa figura, parte integrante delle misure antiviolenza e del nuovo sistema di sicurezza all’interno degli stadi. Per diventare steward e per supportare l’attività delle Forze dell’Ordine nei compiti di sicurezza all’interno degli stadi è necessario svolgere un corso di formazione presso le strutture riconosciute dal Ministero dell’Interno e al momento tra le squadre di calcio italiano, che hanno attivato corsi gratuiti, ci sono Lazio, Inter, Milan, Atalanta, Catanzaro, Verona, Fiorentina, Palermo, Chievo Verona, Lecce, Modena, Perugia, Salernitana, Reggina e Parma.

<<L’attività di stewarding è un’occasione di diffusione dei valori pacifisti nel calcio e un momento di sana passione calcistica>> come ha commentato la giovane steward e tifosa della S.S.Lazio Marina Proietti Migoni, entusiasta dell’esperienza dopo la partita Lazio-Bologna, suo esordio da steward.