Un obiettore di coscienza austriaco proclamato beato

di Francesco Gentile

3226_franz__jaegerstaetter.jpg

 Nel giorno in cui si celebra  in Austria il "Nationalfeiertag", la Giornata nazionale, per ricordare il Trattato di pace e la legge sulla neutralità del 1955, nella cattedrale di Linz si è svolta questa mattina la cerimonia di beatificazione di Franz Jaegerstaetter, un contadino che rifiutò l’arruolamento nell’esercito nazista e che per questo venne ucciso il 9 agosto 1943.

 

 

Nato il 20 maggio 1907 a St. Radengung (nel Nord dell'Austria), nel 1940 è arruolato nell'esercito austriaco dopo che il suo paese è stato annesso dalla Germania. Pian piano Jaegerstaetter, matura la convinzione che come cristiano e come uomo non può indossare la divisa del III Reich hitleriano. Discute a lungo le sue convinzioni con la moglie Francesca, col parroco del suo paese e il vescovo, con gli amici. Il 22 febbraio 1943 egli esplicita il suo rifiuto a indossare la divisa militare, in maniera definitiva. Viene trasferito a Berlino. Il 6 luglio 1943 il tribunale militare di guerra lo condanna a morte. Il 9 agosto 1943, a 36 anni, viene decapitato nel carcere di Brandeburgo. Per molti anni la figura di Franz Jaegerstaetter è stata praticamente rimossa, ed è solo a partire dagli anni ’70 che viene riabilitata.

Il 7 ottobre 1997 a Linz si è aperto il processo diocesano per la beatificazione, conclusosi il 1 giugno 2007 con la pubblicazione da parte della Congregazione delle cause dei santi del decreto del riconoscimento come ''martire''. L'originale dell' ultima lettera con la quale Franz Jaegerstaetter respingeva le pressioni a favore di una ritrattazione, è conservato nella basilica di San Bartolomeo, all'Isola Tiberina a Roma.

Alla cerimonia di questa mattina a Linz hanno preso parte la vedova novantaquattenne Franziska, una sessantina di componenti della famiglia Jaegerstaetter, rappresentanti della politica e 27 vescovi e cardinali austriaci e stranieri. Il cardinale José Saraiva Martins, prefetto della Congregazione per le cause dei santi e inviato di papa Benedetto XVI, ha tra l’altro detto: “In un tempo come il nostro, dove non mancano i condizionamenti e addirittura la manipolazione delle coscienze e delle intelligenze, talvolta attraverso forme subdole che si servono delle moderne e più avanzate tecnologie, la testimonianza del beato Franz Jaegerstaetter del suo indomito coraggio e della sua ferma e forte coerenza è un importantissimo esempio".

da serviziocivile.it