Lettera del Sottosegretario De Luca ad esseciblog

di Anna Laudati

cristinadeluca.jpg        Care ragazze e ragazzi,

        è un vero piacere per me constatare - attraverso il forum ospitato da Esseciblog - la vostra “passione” nei confronti del servizio civile e avere conferma, ancora una volta, che in tanti fra coloro che intraprendono questa esperienza ritengono che sia, nel suo complesso, molto positiva e portatrice di valori che ritengo fondamentali per lo sviluppo della nostra società del futuro: la pace, la responsabilità, la partecipazione, la solidarietà.

        In più occasioni, ho ribadito che il servizio civile nazionale si trova oggi ad un bivio: c’è bisogno, dopo anni di crescita tumultuosa, di riflettere per cercare di capire quali siano le criticità e quali aspetti di questa proposta debbano essere cambiati.

          Proprio grazie ai vostri contributi, e di quanti si occupano di servizio civile quotidianamente - gli enti locali, le associazioni, le organizzazioni di volontariato - potremo rendere migliore il servizio civile nazionale. In questo senso, anche evidenziare gli aspetti problematici, proporre idee nuove e suggerimenti, rappresenta un importante stimolo per individuare le priorità sulle quali porre l’accento e per dare voce alle inquietudini e le incertezze che talvolta si percepiscono in questo mondo.

         Dai vostri rilievi mi pare emerga con forza che i principi ispiratori del servizio civile siano una direttrice ormai consolidata dell’itinerario da percorrere: volontarietà come garanzia di motivazione, servizio non violento quale completamento del concetto costituzionale di difesa della Patria e formazione per una crescita umana e professionale che apra ad una relazionalità piena con tutti.

         Capisco che la possibilità di un’esperienza così arricchente si vorrebbe non dipendesse da un limite di bilancio fissato dalla legge finanziaria, ma la partecipazione alla vita del nostro Paese significa anche avere una visione complessiva dei problemi e capire che le risorse devono essere ripartite tra tutte le necessità. 

          Il Governo Prodi è riuscito ad aumentare di 120 milioni di euro lo stanziamento di fondi a favore del servizio civile, raggiungendo quest’anno una cifra complessiva di 400 milioni di euro a fronte, per esempio, dei 200 milioni destinati al fondo per le non autosufficienze. Non è poco!

           Piuttosto che fare promesse irresponsabili di finanziamenti senza limiti, abbiamo iniziato invece, ormai da qualche tempo, un potenziamento del sistema di monitoraggio sui progetti attuati dagli enti per evitare degli sprechi nel sistema ed orientare meglio la destinazione delle risorse.

           Soprattutto, il monitoraggio servirà ad aumentare la qualità complessiva delle modalità con le quali si svolge il servizio civile perché anche a noi sta a cuore - come qualcuno di voi ha detto - che i progetti siano a disposizione dei giovani, e non l’inverso.

In una scelta così importante, quella di dedicare un anno della propria vita al servizio civile, le motivazioni di ognuno, la soddisfazione personale, l’acquisizione di nuove competenze e la conferma delle capacità professionali, non sono in secondo piano rispetto alle motivazioni ideali e ci stiamo impegnando affinché le une e le altre abbiano il giusto spazio, così che il servizio non costituisca una fonte di manodopera a buon mercato, ma nemmeno un “parcheggio” in attesa di migliori occasioni di impiego.

Alla stessa prospettiva è stata costituita una commissione che studi la riforma della legge n. 64 del 2001 istitutiva del servizio civile volontario, nella quale verranno affrontati molti dei profili che voi avete evidenziato, tra i quali il rapporto tra Ufficio nazionale e regioni, durata e tempi del servizio e configurazione giuridica del volontario del servizio civile.

In attesa del risultato di questi lavori, mi sembra efficace la definizione suggerita da qualcuno di guardare al ragazzo in servizio civile come a un “volontario rimborsato”, per sottolineare la dimensione di gratuità (in senso lato) da voi evidenziata e sgombrare il campo dall’equivoco di un “lavoratore sottopagato”, sia pure per una finalità di tipo sociale.

Siamo consapevoli - Governo, Ministero della Solidarietà Sociale, Ufficio Nazionale del Servizio Civile -  che quella in gioco non è solo un’esperienza limitata ad un anno o ad un singolo periodo della vita, ma la possibilità veicolare una visione della vita stessa molto diversa e migliore.

Vorrei usare questo blog - un mezzo per comunicare certamente più affine alla vostra generazione che alla mia - perché mi piace l’idea di stabilire un dialogo costante con tutti voi e anche per ringraziarvi per il vostro impegno.

Vi assicuro che questo impegno è tenuto da molti in grandissima considerazione e costituisce un’opportunità - per voi e per la nostra società - che, giorno dopo giorno, vogliamo valorizzare di più e meglio.