Servizio Civile. Giosef: "Mancano criteri chiari da seguire e perseguire"

di Anna Laudati

 

Napoletano di origini napoletane e ischitane ma trapiantato a Caserta e totalmente innamorato della Grecia. Enrico Vellante è da due anni presidente nazionale di Giosef, dopo essere stato presidente di Caserta per 3 anni (di Francesco  Enrico Gentile)

enrico_vellante.jpg10 anni con Giosef tra sogni e progetti realizzati . . . L' associazione viene fondata nel  1998, ed è una associazione giovanile a tutti gli effetti. Giovanile perchè nasce dalla volontà di un gruppo di giovani di poter impegnarsi nell'ambito dell'intercultura e della mobilità internazionale, realizzando nei primi anni numerosi seminari e scambi internazionali. I gruppi di giovani che vi presero parte in molti casi realizzarono anche attività culturali e ricreative nei territori di provenienza. Dopo qualche anno durante cui l'Associazione ebbe modo di prosperare in diverse realtà italiane, avvenne l'inevitabile scontro con una delle maggiori difficoltà dell'associazionismo giovanile, ossia il ricambio generazionale.

 

Lentamente l'associazione scomparì, rimanendo attiva solo in alcune realtà tra le quali la principale è Caserta.  L'esperienza dell'organizzazione riparte da qui, rimodula le proprie aspettative, e avvia un percorso di professionalizzazione dei prorpi dirigenti. L'associazione inizia così ad affiancare ad attività di partecipazione e ricreazione anche una forte attività di progettazione, in particolare nell'ambito dei Programmi Europei: Gioventù in azione, Leonardo da Vinci, Europa per i Cittaddini, in generale in tutti i progetti legati alle politiche giovanili e quindi  e naturalmente nel Servizio Civile.


La progettazione per il Servizio civile. Una nota dolente per gli enti? Perchè? Quali le soluzioni per Giosef?


Negli ultimi due anni sicuramente una nota dolente. Non perchè sia particolarmente difficile la progettazione, o la creazione di reti utili alla realizzazione delle attività previste nei progetti, non perchè la gestione sia particolarmente complessa rispetto agli altri tipo di progetti a cui prendiamo parte (immaginare che con il Leonardo o il Servizio Volontario Europeo i giovani beneficiari e volontari svolgono le proprie attività in paesi stranieri e a noi capita di gestire decine di giovani in decine di paesi diversi contemporaneamente), ma a causa di uno schizofrenico sistema di valutazione dei progetti, che cambia di in anno in anno. (All'UNSC di recente mi è stato placidamente detto che la commissione di valutazione per l'ultimo bando aveva criteri diversi dalla precedente e che quindi era plausibile che un progetto valutato bene l'anno precedente quest'anno andasse male). Mi chiedo come possa un ente investire per migliorare la propria capacità progettuale se non ha delle linee guida, dei criteri chiari da seguire e perseguire. Questo sistema e questa gestione da parte dell'UNSC rischia poi di spingere gli enti ad investire solo nella stesura del formulario piuttosto che nell'implemetazione e nella getione dei progetti, andando così a discapito delle attività svolte dai volontari (Se ho 100 per avere approvato il progetto mi conviene spendere 80 per la la compilazione del formulario e 20 per la realizzazione del progetto). L'UNSC in questi due anni mi ha dato l'impressione di preferire l'attività di "bandismo" piuttosto che una attività di progettazione che effettivamente tenesse conto di tutto il ciclo di vita dei progetti. Altra nota dolente, che mi spinge a valutare negativamente l'attività di Servizio Civile è l'eccessivo ed eclusivo criterio del formalismo nella gestione e nella valutazione dei progetti approvati. I progetti di Servizio Civile, sono gli unici per i quali non è prevista una stesura di relazioni intermedie e finali, corredate magari dalle considerazioni di beneficiari che dimostrino l'effettivo raggiugimento degli obiettivi previsti. Basta che le firme delle presenze siano in ordine e che tutte le pendenze burocratiche siano evase, che poi non importa che magari un volontario che si dovrebbe occupare di un progetto sociale finisca a fare il segretario dell'assessore di turno o l'usciere in qualche ufficio.Manca insomma l'attenzione ai giovani e questa per noi è una enorme nota dolente della progettazione del Servizio Civile.

 

Tra volontariato, servizio civile, e formazione all'estero. Cosa preferiscono i giovani e quali sono le motivazioni che li spingono ad entrare in questo mondo parallelo, di cittadinanza attiva, solidarietà e crescita?

 

Le preferenze dei giovani naturalmente sono molto diversificate tra Nord e Sud Italia, o per meglio dire tra zone ricche del paese e zone povere. In quest'ultime naturalmente sono orientate verso il servizio civlie,ma  sulle motivazioni e la leggittimità delle stesse è  già stato abbondantemente discusso; capita spesso, però, che dopo un prima esperienza di volontariato o formazione o semplicemente di scambio culturale all'estero, o comunque in una dimensione interculturale,  i giovani preferiscano e identifichino come maggiormente formative quest'ultime. Credo per il maggior grado di coinvolgimento che questo tipo di progetti garantiscono, per la curiosità che altre culture generano in loro, per l'opportunità di apprendere una nuova lingua, per la maggiore attenzione nella realizzazione delle attività.

Quali le motivazione che ha spinto lei ad intraprendere questa meravigliosa ma anche non facile avventura? 

La motivazione è stata la volontà di rivivere e dare l'opportunità ad altri di vivere le emozioni ed il coinvolgimento provati durante il mio primo scambio internazionale nel 1999. Spesso ciò che si fa per passione poi si evolve e cresce fino a diventare il proprio lavoro, con tutte le difficoltà del lavoro.

Progetti futuri

Da Settembre realizzeremo numerosi progetti: il progetto Leonardo denominato MA.N.O., per formare all'estero 100 managers di terzo settore; la realizzazione di un convegno internazionale di quattro giorni sul dialogo tra cittadini e mondo politico istituzionale, con la partecipazione tra gli altri diell'ex magistrato Gherardo Colombo; la realizzazione di grosso progetto sui giovani talenti, per promuovere le loro capacità e le loro idee; e naturalmente continueremo con le nostre attività canoniche come il Servizio Volontario Europeo e gli Scambi internazionali dei Giovani. Non so se nel futuro ci sarà spazio per il Servizio civile, che per noi ormai è passato completamente in secondo piano. Auspichiamo di poter realizzare queste attività con continuità negli anni a venire on un grande obiettivo che è quello di stimolare la cittadinanza attiva delle giovani generazioni e  un piccolo obiettivo più concreto che è l'apertura del Centro Euromediterraneo dei Giovani.

Servizio civile: obbligatorio o volontario? 

Volontario senza se e senza ma