Bonomo, PD: Il Premier Letta assegni una delega specifica al Servizio Civile Nazionale

di Francesco Gentile

Riforma del SCN, riapertura dell’accreditamento, Garanzia Giovani: conversazione con Francesca Bonomo, giovane parlamentare PD. (F.G.)

francesca-bonomo Lei è la prima firmataria di una mozione parlamentare, sottoscritta da numerosi deputati. Cosa l’ha spinta a porre all’attenzione del Parlamento il Servizio Civile Nazionale.
Fin dall’inizio della legislatura insieme all’onorevole Narduolo ci eravamo occupati del Servizio Civile: lei perché ne ha fatto esperienza diretta, io perché sono stata un’aspirante volontaria.
L’incertezza e le difficoltà in cui versa, anche quest’anno il Servizio Civile Nazionale ci hanno spinto, ad inizio legislatura, a presentare un’interrogazione indirizzata, a quel tempo, al Ministro Riccardi. L’obiettivo era avere chiarezza sullo stanziamento necessario a far partire almeno 18.000 volontari.
Con il nuovo Governo abbiamo deciso di dare al nostro impegno parlamentare la forma della mozione per porre l’accento sull’importanza del Servizio Civile nazionale e sulla necessità di garantire almeno i 18.000 volontari.
Ci preoccupa, infatti, il rischio che il Servizio Civile diventi un’esperienza di elite.

Nella mozione lei affronta anche il tema, annoso e delicato, della Riforma del Servizio Civile Nazionale. In che direzione pensa bisogna agire?
Innanzitutto il tema della riforma è un tema che consideriamo prioritario. Ho firmato, insieme  ad altri, il progetto di legge proposto dall’onorevole Sereni. Considero quel progetto di legge un punto di partenza su cui, a mio avviso, aprire un dibattito che coinvolga soprattutto gli enti e i volontari ovvero con gli attori veri del Sistema.
Io penso che bisogni innanzitutto intervenire sulla programmazione economica. Occorre una programmazione pluriennale che consenta l’avvio, annuale, di almeno 40.000 volontari per consentire che il Servizio Civile diventi un’esperienza estesa a più giovani possibile.
Altro punto è poi l’apertura agli stranieri e la definizione di una percentuale di posti riservata a disabili.
È poi necessario rivedere il sistema di accreditamento evitando disparità a livello regionale.
Penso sicuramente che la discussione vada affrontata in maniera bipartisan. Ci sono in Parlamento tante forze che in questi anni hanno manifestato attenzione e vicinanza al Servizio Civile Nazionale che ci auguriamo vogliano dare il loro contributo.

Tenga conto che l’accreditamento degli enti è chiuso dal 2009.
Ah certo, riaprire l’accreditamento è già un atto necessario.

Nei prosssimi giorni voi giovani parlamentari sarete a Bruxelles per sostenere un aumento dei fondi destinati alla Garanzia giovani e per chiedere che le risorse siano subito disponibili. Non pensa che il Servizio Civile Nazionale, che è un’esperienza altamente formativa, in grado di incidere anche su strumenti di occupabilità, possa rientrare tra le opportunità beneficiarie delle risorse stanziate da Bruxelles?
È evidente che il Servizio Civile Nazionale, per l’esperienza formativa che rappresenta, ha molti tratti in comuni con l’idea che sottende alla Garanzia Giovani. Quello che ci auguriamo è innanzitutto un aumento delle risorse disponibili. Certo, è naturale che il Servizio Civile, per le sue affinità, rientri pienamente in questa riflessione.

Con le dimissioni del Ministro Idem si riapre tutto il tema della gestione “politica-istituzionale” del SCN. Il Premier Letta ha annunciato che “spacchetterà “ le deleghe. Lei che ne pensa?
Come ho scritto anche nella mozione io penso che il Servizio Civile Nazionale abbiamo bisogno di attenzione costante e, per quanto mi riguarda, penso che la soluzione ottimale sia l’attribuzione di una delega specifica.  Solo così riusciremo a garantire ad un sistema in difficoltà una guida attenta in grado di sostenerlo.