Inchiesta della domenica: il Servizio Civile tra solidarietà e speranza di lavoro

di Redazione

Nella Granda le domande per essere inseriti nei progetti sono in diminuzione, ma restano più dei posti disponibili.

scn bando Giovani volontari cercasi. Devono avere tra i 18 e i 28 anni e intenzione di cimentarsi nei compiti più vari, dalla solidarietà sociale all’assistenza in casa di riposo, dai centri per i disabili alle biblioteche, dai parchi ai musei. Sono volontari, ma con paga bassa (anche se sempre qualcosa di più dei tanti «stage gratuiti» che vengono spesso offerti ai giovanissimi).

L’esperienza dura 12 mesi e permette di venire a contatto con realtà altrimenti sconosciute e, spesso, di affacciarsi per la prima volta al mondo del lavoro. 

Sono le centinaia di ragazzi cuneesi che, ogni anno, scelgono di fare il Servizio civile nazionale: per il nuovo anno le selezioni si sono chiuse da pochi giorni. Ogni volontario lavorerà in totale 1400 ore (in un anno significa circa 30 ore settimanali) oltre alle ore di formazione; ognuno di loro avrà un rimborso annuale di 5.205 euro, cioè 433 euro al mese, che però sono esentasse e senza contribuzione. 

Luigi Bobba, Sottosegretario piemontese al ministero del Lavoro, ha spiegato che questo «servizio civile» in alcuni casi si trasforma in un volano per l’occupazione, per una fascia d’età che in Italia è la più maltrattata dal mercato del lavoro. Secondo i dati diffusi da Bobba circa il 35% dei ragazzi che hanno fatto Servizio civile nelle cooperative alla fine ci restano per lavorare, con contratti part time o full time. E circa il 40% dei volontari allo stesso tempo studia anche o fa altro: dal cameriere in un bar all’atleta di alto livello.

È il punto di riferimento per la gestione del Servizio civile volontario nazionale da 14 anni: l’ente di corso Nizza 11 a Cuneo coordina tutti i progetti locali di associazioni ed enti pubblici, raccoglie le domande, cura la formazione preliminare e la burocrazia, comunica a Roma le graduatorie e le sintesi dei diversi progetti.

Nel 2001 venne varata la prima legge nazionale sul volontariato nazionale (era ancora in vigore la leva obbligatoria, che prevedeva come alternativa l’obiezione di coscienza); l’anno dopo vennero presentati i primi progetti e nel 2003, a febbraio, prese servizio la prima volontaria cuneese.

La Provincia realizzò subito dopo un protocollo di intesa, a cui in poche settimane aderirono 47 associazioni ed enti locali della Granda. Un successo quasi insperato, legato però al fatto che il contributo dei volontari è fondamentale per il funzionamento di tante realtà associative e servizi.

Dal 2003 a oggi nella Granda sono stati avviati in servizio 1.187 volontari che hanno guadagnato in totale oltre 5,5 milioni di euro. Curioso l’andamento delle domande negli ultimi anni: sono cresciuti i posti e sono diminuite le richieste, che però superano sempre abbondantemente le disponibilità. Nel 2014 ci furono nel Cuneese 510 domande per 65 posti, l’anno dopo 472 domande e 100 posti, lo scorso anno 362 domande per 117 posti. Il trend si è confermato anche quest’anno: 260 domande per 124 posti in 36 diversi progetti su oltre 70 diverse sedi.

Nei giorni scorsi è stato anche presentato uno studio del Governo sui giovani che scelgono questo tipo di volontariato: il 65,3% sono donne, il 48,1% ha un’età compresa tra i 22 e i 25 anni. Il livello di istruzione è decisamente superiore a quello dei loro coetanei e della media della popolazione: il 60% ha conseguito una laurea, il 35% sta seguendo un percorso formativo ed il 95% dichiara di conoscere almeno una lingua straniera a livello di base. Il 44,2% dei giovani intende «accrescere le proprie competenze e avvicinarsi al mondo del lavoro», ma c’è anche il «desiderio di aiutare le persone che hanno bisogno» (23,5%). Il servizio civile è anche un modo di entrare nel mondo degli adulti.

I progetti locali nel Cuneese sono tanti e diversi: ad esempio ci sono volontari in tutte le biblioteche delle Sette sorelle, poi sono coinvolti in musei, ecomusei e Comuni; si va dal recupero delle tradizioni locali alla cura degli animali selvatici o feriti, come al Cras di Bernezzo o al Centro di cura dei ricci a Novello.

I ragazzi selezionati per il nuovo anno il 13 luglio si ritroveranno a Cuneo per una prima formazione, poi saranno fatte le graduatorie e inizieranno a novembre il loro nuovo «lavoro», dopo aver studiato i dettagli del contratto che hanno firmato con il Dipartimento nazionale, che prevede diritti e doveri, compensi e obblighi.

Ci sono poi diversi enti che non fanno capo alla Provincia ma gestiscono bandi nazionale, con decine di volontari anche in provincia di Cuneo: come Croce rossa, Acli, Caritas, Lvia, Confcooperative.

 

Fonte: La Stampa