Nella periferia est di Napoli si celebra la Repubblica grazie a volontari in Servizio Civile

di Dan Carrano

In occasione del 2 giugno i volontari del Servizio Civile incontrano i giovani del Parco del Murales.

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Il 2 giugno 1946, attraverso un referendum, il popolo italiano scelse la Repubblica alla monarchia, sancendo così la fine di quest’ultima. Da quell'anno (politicamente caldo) di cose ne sono cambiate tante; secondo molti oggi stiamo vivendo la terza repubblica, ma nonostante ciò un avvenimento così importante per le sorti del nostro Paese non è molto sentito tra i giovani. I motivi potrebbero essere vari, ma piuttosto che interrogarsi al riguardo, è compito di un buon cittadino – oltre che delle Istituzioni – condividere con quante più persone possibili l’importanza di questa data!

A tal proposito, in occasione del 2 giugno 2018, noi volontari del Servizio Civile Nazionale abbiamo scelto di far riflettere sull’argomento i giovanissimi del Parco dei Murales. Dotati di bandierine tricolore abbiamo subito attirato l’attenzione di tutti, riuscendo così a far partire un piccolo confronto.

Le opinioni a riguardo erano molte. Alcuni adulti hanno apprezzato la nostra buona volontà mentre altri preferiscono non interessarsi direttamente alle vicende del nostro Paese. Ma i più piccolo riservano sempre le sorprese più belle grazie alla splendida curiosità che caratterizza ognuno di loro. Per la maggior parte il 2 giugno è il giorno in cui si salta la scuola. Un modo per far festa ed evadere, semplicemente, dalla quotidianità. È difficile, dunque, spiegare l’importanza di questa data a bambini fra i 7 ed i 13 anni. Questa è stata una bella sfida anche per noi che abbiamo scelto di parlare di democrazia riferendoci all'importanza della libertà di scelta ed anche la libertà di scegliere di vivere nel proprio Paese, nella propria città e dunque anche in periferia. Anche per questi motivi il 2 giugno dovrebbe essere la festa di tutti, studiata e condivisa in primis nelle scuole. Perché è solo con maggiore consapevolezza ed educazione civica che possiamo sperare in una rigenerazione culturale. Già solo parlarne aiuta a diffondere il messaggio!

Ragazzi come Francesco, Rosa ed altri sono rientrati a casa, dunque, con una consapevolezza diversa: lo Stato è di tutti. Così come dipingendo gli androni c’è chi ha capito di dover curare il proprio Parco, con una semplice chiacchierata si può far capire che bisogna prendersi cura di tutto ciò che ci circonda. È una riflessione però che può svanire facilmente senza il supporto ed il buon esempio della scuola, della famiglia e di altre Istituzioni.