Presidenza Consulta Nazionale Servizio Civile: fumata nera

di Giuseppe Meccariello

Si è conclusa con una doppia fumata nera la votazione per l’elezione del Presidente della Consulta Nazionale Servizio Civile, riunitasi ieri a Roma per la prima volta dal 2 ottobre scorso

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L’Assemblea si è tenuta presso la sede del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, a partire dalle ore 12. Leggermente modificato l’assetto dei 15 componenti, con l’uscita di AVIS e l’entrata di Unpli.

Primo punto all’Odg, l’elezione del Presidente della Consulta. Due i candidati: Enrico Maria Borrelli (Amesci/Forum Nazionale Servizio Civile) e Diego Cipriani (Caritas/Cnesc), che hanno ottenuto ad entrambe le votazioni, rispettivamente, 6 e 7 voti. 

Enrico Maria Borrelli ha annunciato la sua candidatura attraverso un post Facebook. “Lo faccio perché credo nel Servizio Civile, nel suo straordinario potenziale educativo, nella sua forza quale strumento di coesione sociale, nel suo agire quotidiano in favore dei bisognosi e delle comunità”. “Lo faccio per la prima volta” ha concluso “perché il servizio civile sia sempre occasione di cambiamento. Per tutti quelli che ci credono”.

Borrelli ha ottenuto la fiducia dei quattro Rappresentanti dei Volontari e del Rappresentante delle Regioni e delle Province Autonome, oltre a quello del Forum. Diego Cipriani, invece, ha raccolto i sette voti compatti delle organizzazioni aderenti alla Cnesc. Due gli assenti: Antonio Ragonesi (ANCI) e Agostino Miozzo (Dipartimento di Protezione Civile).

Il regolamento della Consulta prevede che in prima votazione il presidente possa essere eletto con la maggioranza dei due terzi dei componenti (10 su 15), e in seconda votazione con la maggioranza dei componenti (8 su 15): l’elezione si è conclusa, pertanto, con un nulla di fatto.

La Consulta resterà senza presidente fino al nuovo anno, ma potrà comunque esaminare i documenti ed esprimere i pareri obbligatori previsti dalla norma, secondo quanto confermato dal Dipartimento.

L’Assemblea è poi continuata, come previsto dall’Odg, con la discussione sul provvedimento recante le “Disposizioni concernenti la disciplina dei rapporti tra enti e operatori volontari del servizio civile universale”. A seguito della Riforma del Servizio Civile il vecchio Decreto Ministeriale del 2015 non è più applicabile: rappresentanti dei Volontari e degli Enti hanno tentato, dunque, di definire un nuovo prontuario, che si confacesse maggiormente alle esigenze di entrambe le categorie.

A ServizioCivileMagazine, il Rappresentante dei volontari di Servizio Civile Giovanni Rende ha dichiarato che sono stati presentati circa quaranta emendamenti al vecchio testo. Tra questi, l’inserimento tra i cosiddetti permessi “speciali” di quelli riservati agli esami universitari, e la possibilità per i volontari chiamati a svolgere funzioni elettorali di usufruire di un numero di giorni di riposo consono con le attività svolte. Esigenze che, come dichiarato da Rende, sono state spesso segnalate dai volontari degli scorsi anni.

I primi articoli della proposta sono stati approvati all’unanimità; “più contraddittori” ha affermato “sono stati i punti dedicati alle malattie e ai permessi dei volontari”. “In alcuni momenti è sembrata mancare la volontà di avviare un dialogo costruttivo nei nostri confronti” ha dichiarato il Rappresentante dei volontari, riferendosi ad osservazioni provocatorie fatte da alcuni rappresentanti degli enti, secondo le quali alcune proposte sarebbero state “irrilevanti”.

"Considerare irrilevanti questi punti" ha continuato "ha in un certo senso ridotto la nostra funzione di Rappresentanti dei volontari, perché è proprio dalle esigenze di questi ultimi che noi li abbiamo proposti. Non riteniamo di avere la verità in tasca, ma è necessario che si crei un dialogo più costruttivo e maggiormente inclusivo, perché il lavoro lo facciamo insieme".

Fumata nera anche sul frangente "prontuario", dunque: la decisione è stata rimessa al Dipartimento. Un ulteriore, e obbligatorio, parere sull'argomento sarà espresso domani dalla Conferenza Stato Regioni. "Ci auguriamo" ha concluso Rende "che domani in Conferenza venga dato spazio anche alle nostre esigenze. Esigenze già, fortunatamente, tenute presenti dal Dipartimento, che ha apportato alcune modifiche alla proposta secondo quanto da noi richiesto".

Le Disposizioni saranno necessariamente approvate prima degli avvii in servizio previsti per il 2019.